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Casa Manfredi, sì a risoluzione salvare murale

14 marzo 2024 | 12:14
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Casa Manfredi, sì a risoluzione salvare murale

Approvata la risoluzione di Federico Amico (ER coraggiosa) e dei consiglieri reggiani di maggioranza: “La Regione salvi l’edificio e il murale del Partigiano reggiano”

REGGIO EMILIA – Riqualificare Casa Manfredi e salvare il murale del “Partigiano reggiano”. È l’impegno chiesto alla Giunta regionale dalla risoluzione a prima firma di Federico Amico (ER Coraggiosa), sottoscritta anche dai consiglieri reggiani di maggioranza Bondavalli, Costa, Mori e Soncini, approvata ieri in aula dall’Assemblea legislativa regionale. L’atto di indirizzo chiede alla Regione di stanziare fondi per la salvaguardia e il recupero dell’area esterna di Casa Manfredi, abitazione storice dei fratelli martiri della Resistenza a Villa Sesso, dando seguito alla petizione firmata da duemila persone, che è stata consegnata qualche mese fa al presidente Bonaccini e alla presidente dell’Assemblea Emma Petitti.

“Dispiace che, con argomentazioni risibili – commentano Amico e i colleghi consiglieri – la destra non abbia voluto votare questo intervento, che ha saputo mobilitare tante persone e ha sollecitato i giovani architetti a proporre progetti innovativi. Con lo stile benaltrista che li contraddistingue, i colleghi di minoranza hanno invocato altre e più urgenti priorità, dimenticando che i fondi della legge regionale sulla Memoria e della legge regionale sul Patrimonio culturale servono a questo e per questo devono essere impiegate”.

Proprio in questi giorni infatti è stato annunciato anche l’esito del concorso di idee che il Comune di Reggio Emilia, Anpi e Istoreco hanno indetto per raccogliere proposte per recuperare e mettere in sicurezza del murales intitolato al “Partigiano reggiano” e per la riqualificazione dell’area verde di Casa Manfredi. Ai partecipanti era stata richiesta una proposta progettuale in grado di interpretare il tema del recupero della memoria storica, in termini di visione architettonica e paesaggistica, prestando particolare attenzione al tema dell’innovazione tecnologica, digitale e alla sostenibilità ambientale.

Le tre proposte per “il giardino resistente” sono state premiate ex aequo in ragione delle progettualità, che hanno tenuto in considerazione sia la tipologia architettonica sia la storia stessa di questo edificio, nonché il suo inserimento nel contesto circostante. Insieme alla proposta per il consolidamento del murales, le soluzioni hanno ipotizzato la realizzazione di un parco didattico, utilizzando essenze compatibili con il contesto climatico e culturale della zona, tra cui 25 piante a cui assegnare il nome di ciascuna vittima.