Superbonus, 11mila riqualificazioni in 3 anni a Reggio Emilia

2 febbraio 2024 | 15:27
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Superbonus, 11mila riqualificazioni in 3 anni a Reggio Emilia

L’assessore Pratissoli: “L’errore non è stato nello spendere queste risorse, ma nel modo in cui sono state spese: bisogna continuare su questa strada”

REGGIO EMILIA – Nel 2024, dopo la fine del superbonus che negli ultimi tre anni ha fatto registrare a Reggio Emilia numeri da record nelle riqualificazioni degli edifici (più di 11.200 interventi autorizzati), “non è chiaro quale strategia nazionale si vorrà adottare”.

Lo afferma il vicesindaco e assessore alla Rigenerazione urbana Alex Pratissoli secondo cui servono ora “detrazioni fiscali permanenti con regole chiare e stabili” per evitare il rischio che la strada virtuosa intrapresa si interrompa. Nel 2023, infatti, il tasso annuo di ristrutturazione del parco immobiliare in città è stato pari all’1,60%, di poco superiore alla media del periodo 2014-2020 (era dell’1,45%) e, soprattutto, inferiore all’obiettivo stabilito dall’Agenda 2030 che è del 2%.

Un traguardo raggiunto per la prima volta nel 2021 e confermato l’anno successivo proprio grazie all’impulso del superbonus. Contemporaneamente, nel periodo in cui l’incentivo edilizio è stato attivo, la nuova costruzione ha fatto registrare il dato più basso degli ultimi 10 anni ed ha riguardato solo l’1,3% degli interventi edilizi con una significativa riduzione di quasi il 57% rispetto all’anno precedente (probabilmente anche a causa dell’entrata in vigore del nuovo Piano urbanistico generale incentrato sul recupero dell’esistente).

Per quanto riguarda infine la geografia degli interventi di riqualificazione, gli ambiti di Reggio Emilia più dinamici in termini di recupero del patrimonio edilizio esistente sono stati negli ultimi anni il centro storico (oltre 2.100 interventi dal 2015) e l’area nord, in particolare il parco industriale di Mancasale (380 interventi dal 2017 ad oggi) che è l’unico ambito ad aver superato nel 2023 l’obiettivo del 2% del tasso annuo di ristrutturazione.

“Il superbonus – dice ancora Pratissoli – è stato fondamentale per raggiungere l’obiettivo dell’Agenda 2030 relativo alla riqualificazione del patrimonio edilizio e ha dato concretezza alla sfida della transizione energetica che ci impone, come priorità, quella di ridurre gli sprechi”.

Sulla gestione della misura, il vicesindaco aggiunge: “L’errore non è stato nello spendere queste risorse, ma nel modo in cui sono state spese: troppi soldi per bonus irrilevanti ai fini della transizione come quello delle facciate, che hanno generato anche la maggior parte delle truffe, a favore di villette anziché condomini”. Inoltre, “l’eccessiva concentrazione del superbonus in un breve lasso di tempo, ha avuto un impatto sconsiderato sui prezzi di mercato e ha limitato le opportunità di intervento, specialmente per i condomini che richiedono un periodo più lungo per la pianificazione dei lavori”.

pratissoli

Per il futuro Pratissoli auspica l’utilizzo di meccanismi già sperimentati, come quelli delle aste per gli incentivi delle fonti rinnovabili che limitano annualmente la capienza dei contributi statali, “per evitare speculazioni sul valore delle forniture e dei lavori e programmare l’impatto sui conti pubblici”.

Intanto l’Ance l’associazione delle imprese di costruzioni reggiane aderenti ad Unindustria, lamenta l’aggiornamento del valore degli oneri di costruzione da corrispondere ai Comuni-  attuato dalla Regione – che ha comportato un incremento del 19,1%.

“Chiediamo che le amministrazioni comunali applichino in maniera equilibrata di questi incrementi per garantire la sostenibilità economica degli interventi edilizi sul territorio, e non gravare ulteriormente sui consumatori finali”, dice il presidente Franco Morari.