Studio Castiglioni, affollata assemblea a Rubiera

8 febbraio 2024 | 13:41
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Studio Castiglioni, affollata assemblea a Rubiera

Chierici, della segreteria Cgil: “Per le bollette insolute occorre garantire piani più dilatati andando a ridurre il più possibile o eliminare gli interessi”

RUBIERA (Reggio Emilia) – Sala gremita ieri sera a Rubiera per l’assemblea pubblica che si è svolta, dopo quella di Scandiano dello scorso 5 febbraio, a cui hanno partecipato oltre cento condomini abbandonati dallo studio Castiglioni portando a oltre quattrocento la platea di famiglie coinvolte sul nostro territorio.

“Rabbia, sgomento, incredulità, smarrimento i sentimenti espressi dalla platea”, sottolineano gli organizzatori, Federconsumatori, Sunia e Cgil. Presenti, insieme al sindaco Emanuele Cavallaro, Luca Chierici della segreteria della Cgil reggiana, Rino Soragni di Federconsumatori e Carlo Veneroni del Sunia insieme ai propri legali, che si sono da subito messi a disposizione degli inquilini per valutare tutte le strade percorribili al fine di cercare di ridurre al massimo il danno causato dallo Studio Castiglioni.

Dice Luca Chierici: “Quanto accaduto, per dimensioni e riverbero sul tessuto sociale di Reggio, non ha precedenti, occorre che l’attenzione sulla vicenda resti alta; tutti gli attori istituzionali della città, ciascuno per le proprie competenze, debbono farsi carico del problema e fare la loro parte per dare le più ampie tutele possibili a queste famiglie. Auspichiamo che anche la procura della Repubblica proceda celermente nel lavoro di indagine al fine di acclarare tutte le eventuali responsabilità dello Studio Castiglioni, ciò che è accaduto non deve ripetersi”.

Sunia e Federconsumatori hanno invitato tutti gli attori economici, a partire dai gestori delle utenze e le banche, a fare la loro parte comprendendo la straordinarietà di quanto accaduto.

Conclude Chierici: “Non è possibile pensare a rateizzazioni di bollette insolute inconsapevolmente da parte dei condomini limitate a 4 o 5 rate, occorre garantire piani più dilatati andando a ridurre il più possibile o eliminare gli interessi. Inoltre la pretesa di alcuni istituti di credito di utilizzare tutti i 90 giorni consentiti dalla legge per fornire ai condomini, o loro rappresentanti, i dati relativi ai conti correnti degli stabili coinvolti appare totalmente inappropriata e fuori luogo. L’eccezionalità della situazione richiede maggiore sensibilità da parte di tutti”.