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Strage di Bologna, il Pg: “Il video di Polzer non è delle 13,15”

8 febbraio 2024 | 10:28
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Strage di Bologna, il Pg: “Il video di Polzer non è delle 13,15”

Secondo il procuratore generale “il treno non era più sul posto a quell’ora, e quindi Polzer non avrebbe mai potuto girare quelle immagini”

REGGIO EMILIA – “La difesa dice che l’orologio dell’anonima signora dietro Paolo Bellini segna le 13.15, ma quelle immagini non potevano essere state girate alle 13.15, perché il treno su cui si trovava Harald Polzer non era più sul posto a quell’ora, e quindi Polzer non avrebbe mai potuto girare quelle immagini alle 13.15”.

Con queste parole il sostituto pg di Bologna Nicola Proto prova a smontare la tesi dei legali di Paolo Bellini, condannato in primo grado all’ergastolo per concorso nella strage di Bologna del 2 agosto 1980, secondo cui nel video girato dal turista Harald Polzer si vede, dietro l’uomo identificato come Bellini, una donna il cui orologio da polso segnerebbe le 12.15 o le 13.15, orari incompatibili con la presenza in stazione dell’ex esponente di Avanguardia nazionale, stando alla testimonianza dell’ex moglie Maurizia Bonini.

Sul binario, spiega infatti Proto ai giudici della Corte d’Assise d’appello bolognese, “rimasero le carrozze 9 e 10, mentre Polzer si trovava nella carrozza 11, che fu spostata poco dopo l’esplosione (avvenuta alle 10.25, ndr) per consentire il passaggio dei soccorritori dal binario 1 al binario 3”. A riprova di quanto afferma, il sostituto pg cita quella che definisce “una prova formidabile”, vale a dire “il filmato di una tv amatoriale” in cui il cameraman inquadra l’orologio del terzo binario “che segna le 11.23” e il treno su cui viaggiava Polzer, da cui erano già state staccate le carrozze dalla 11 alla 14. Ne consegue, secondo la ricostruzione della Procura generale, che Polzer non avrebbe potuto girare le immagini in questione alle 13.15, visto che quelle riprese “sono state fatte dalla carrozza”, che però già poco dopo le 11 era stata spostata altrove.

Dunque, parere “fortemente contrario” alla richiesta dei legali di Bellini, Antonio Capitella e Manfredo Fiormonti, di acquisire la copia analogica del video girato da Polzer e di svolgere una perizia per accertare l’orario segnato dall’orologio da polso della donna, in quanto “tale perizia ci porterebbe su un terreno scivoloso, già superato da prove documentali”.

La Procura generale si è poi opposta anche a tutte le altre richieste avanzate dai difensori dell’imputato, che ha chiesto e ottenuto di seguire anche l’udienza odierna in collegamento video dal carcere di Spoleto. Tra queste richieste ci sono quella di un faccia a faccia tra Bellini e l’ex moglie, la riconvocazione di vari familiari dell’imputato – tra cui la nipote Daniela, che era in auto con lui la mattina del 2 agosto 1980 e che in primo grado si è avvalsa della facoltà di non rispondere, peraltro dopo aver dichiarato in fase di indagine di non ricordare nulla di quella giornata – e una nuova perizia fonica sull’intercettazione del 1996 in cui il leader veneto di Ordine nuovo Carlo Maria Maggi parla di un “aviere” coinvolto nella strage di Bologna.