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Rette Cra, a Reggio rincari veri solo per 26 nuclei familiari

13 febbraio 2024 | 08:16
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Rette Cra, a Reggio rincari veri solo per 26 nuclei familiari

Su 354 ospiti. L’assessore Marchi: “Li aiuteremo lo stesso con un fondo da 160mila euro”

REGGIO EMILIA – Nel distretto di Reggio Emilia l’aumento delle rette delle residenze per anziani (Cra) non si preannuncia particolarmente pesante per le famiglie. Lo fa sapere l’assessore comunale al Welfare Daniele Marchi, rispondendo in Consiglio comunale ad un’interpellanza di Coalizione civica, firmata da Dario De Lucia.

Dopo le mobilitazioni sindacali delle scorse settimane, le segreterie regionali di Cgil, Cisl e Uil e le sigle dei pensionati dell’Emilia-Romagna hanno raggiunto un accordo per alleggerire il peso sulle famiglie, che si troveranno a dover pagare per i loro congiunti 4,10 euro in più al giorno alle strutture di ricovero.

L’intesa prevede due aspetti: introduzione dell’Isee a partire dal primo gennaio 2025, da applicare in maniera lineare nel calcolo delle rette a carico degli utenti dei servizi sociosanitari residenziali. E ulteriori 10 milioni di euro sul Fondo sociale regionale, risorse che la Regione stanzierà in assestamento di bilancio 2024 e che trasferirà poi ai Comuni per sostenere le famiglie con redditi medio bassi e bassi nel pagamento delle rette stesse, a valere per tutto quest’anno.

A Reggio Emilia sono 354 gli anziani ospitati nelle Cra registrati al 31 dicembre 2023. Ma “in virtù di un regolamento del Comune di Reggio Emilia che va a coprire sulla base del reddito la quota a carico delle famiglie, soltanto 26 famiglie necessiterebbero di questa integrazione”. Infatti, spiega ancora l’assessore, “circa il 65% ha sempre pagato la retta piena, senza mai chiedere contributi”.

Del restante 35%, invece, “solo queste 26 famiglie non rientreranno nella fattispecie del regolamento per ottenere l’integrazione della spesa, che comunque il Comune di Reggio Emilia sosterrà”. Come? Aumentando di 160.000 euro l’apposito “fondo rette” dell’amministrazione, che toccherà quota 1,3 milioni rispetto al 2023.