Morti sul lavoro, due ore di sciopero di edili e metalmeccanici

20 febbraio 2024 | 15:36
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Morti sul lavoro, due ore di sciopero di edili e metalmeccanici

Domani. Un presidio di protesta si terrà, a partire dalle 16, al cantiere di via Normandia in corrispondenza della Tangenziale nord

REGGIO EMILIA – La tragica morte dei quattro operai nel cantiere di Esselunga a Firenze avvenuta venerdì scorso ha spinto Cgil e Uil, assieme alle categorie dei lavoratori metalmeccanici Fiom e Uilm e a quelle degli edili Fillea e Feneal, a proclamare due ore di sciopero nazionale per domani 21 febbraio.

A Reggio Emilia l’astensione dal lavoro riguarderà le ultime due ore del turno di lavoro e le RSU potranno determinare, nelle singole aziende, articolazioni differenti per agevolare la partecipazione. Un presidio di protesta si terrà, a partire dalle 16, al cantiere di via Normandia in corrispondenza della Tangenziale nord.

Nella nostra provincia, nel 2023, gli infortuni mortali sul lavoro sono stati sette, quelli non mortali più di ottomila. Sono dati preoccupanti che chiamano in causa un responsabile facilmente identificabile: il governo Meloni, attuatore della modifica peggiorativa del codice degli appalti che ha sdoganato il sub-appalto a cascata.

Dice Cristian Sesena segretario generale della Cgil: “Nel cantiere di Esselunga lavoravano 21 imprese. La frammentazione ha solo un obbiettivo: fare cassa sui diritti dei lavoratori, indebolendo i vincoli previsti dai contratti collettivi nazionali. E’ una barbarie di cui si continua colpevolmente a ignorare la portata. A Reggio Emilia da gennaio operano otto ispettori del lavoro in più, non possiamo che esserne felici ma la gravità del problema è così grande che ce ne vorrebbero altri, come andrebbe potenziato lo Psal dove gli organici sono all’osso e i medici del lavoro costretti a fare i salti mortali. Del cordoglio di facciata del governo ce ne facciamo poco e ancor meno se ne fanno i famigliari delle vittime”.

Il rischio è che queste tragedie vengano percepite dall’opinione pubblica come ordinarie e fisiologiche per chi lavora ingenerando un clima di indifferenza e di lassismo di cui potrebbe approfittarsi il sistema delle imprese.

Aggiunge Roberto Rinaldi coordinatore della Uil di Reggio Emilia: “Le imprese che antepongono il profitto alla dignità dei propri dipendenti vanno condannate e non tollerate. Per noi l’obbiettivo resta quello di azzerare le morti e gli infortuni. Per raggiungerlo ci vogliono investimenti in formazione e innovazione, rispetto totale delle leggi e dei contratti, e sanzioni esemplari per quelle aziende che non rispettano le regole. Occorre riconoscere il reato di omicidio sul lavoro. Sul piano locale, stiamo aspettando che la Provincia riconvochi il tavolo previsto dal Patto per il Lavoro e il Clima sottoscritto a livello regionale: in quella sede siamo pronti a fare proposte concrete, come ad esempio: aumentare i controlli, l’informazione e la formazione, anche per i datori di lavoro. Il tempo delle analisi è finito. Servono interventi e azioni concrete”.

Cgil e Uil chiamano a raccolta istituzioni, enti, associazioni di impresa per quella che prima di essere una battaglia sindacale rappresenta una battaglia civiltà.