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Manifestazione per la pace, sono 154 le adesioni

23 febbraio 2024 | 14:40
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Manifestazione per la pace, sono 154 le adesioni

Gli organizzatori invitano chi intende partecipare ad esporre solo bandiere della pace. Sesena (Cgil): “Sarà una prova tecnica di diplomazia dal basso”

REGGIO EMILIA – Reggio Emilia risponde compatta alla mobilitazione “per un futuro di pace” che si svolgerà domani pomeriggio in centro storico. Si tratta di una “marcia” indetta in occasione del secondo anniversario dell’invasione russa dell’Ucraina, il cui scopo è chiedere lo stop alle ostilità non solo di questo conflitto, ma anche di quello in Medio oriente.

L’idea, partita dalla Cgil reggiana, è stata accolta dal Comune di Reggio, coorganizzatore della manifestazione, che al momento conta 154 adesioni tra istituzioni, sindacati e associazioni cittadine. Il corteo si radunerà alle 16.30 a porta San Pietro, percorrerà la via Emilia fino a piazza Gioberti, per spostarsi poi su corso Garibaldi e arrivare – da via Farini – in piazza Prampolini. Qui, davanti alla scritta “Cessate il fuoco ora” che sarà proiettata sulla facciata del municipio, si svolegranno gli interventi con la formula del microfono aperto. Gli organizzatori invitano chi intende partecipare ad esporre solo bandiere della pace.

“In questo momento c’è una sorta di assuefazione alla guerra, che viene considerata quasi fisiologica, e allo stesso tempo si fa quasi fatica a parlare di pace”, dice il segretario della Camera del lavoro di Reggio Cristian Sesena. “La partecipazione può essere una soluzione a questo problema e domani proveremo quindi a rimettere tutto al posto giusto, ribadendo che la pace è un valore in sè e la precondizione necessaria per l’affermazione di tutti gli altri diritti”. Insomma, conclude Sesena, “faremo una prova tecnica di diplomazia dal basso, per riaffermare il rispetto e il dialogo invece che la sopraffazione, la violenza e il genocidio. Un atteggiamento che è mancato da parte del Governo e dell’Europa”.

Le inziative per la pace a Reggio non si esauriranno però domani. Il sindaco Luca Vecchi ricorda “come elemento di tipicità tutta reggiana” altre tre iniziative organizzate nei prossimi giorni dal Comune, tra cui gli incontri con due donne, una israeliana e una palestinese (in videocollegamento) che hanno perso i figli in guerra e nonostante questo lavorano per interrompere la spirale dell’odio e della violenza.

“La pace è un patrimonio di tutti – dice il presidente della Provincia Giorgio Zanni – ma per costruirla va affrontata la complessità del mondo moderno. A questo dibattito Regigo non si sottrae in modo unito e compatto pur nelle differenze politiche e in un periodo come quello a ridosso delle elezioni amministrative ed europee”. Pasqualino Pugliese, portavoce locale della rete pacifista “Europe for peace”, anticipa infine alcune delle richieste che le associazioni avanzeranno: “Fine dell’invio di armi all’Ucraina, riconoscimento dello Stato di Palestina e stop alle uccisioni dei palestinesi prima che diventino un genocidio”.

Sempre domani, alle 10, si svolgerà inoltre in piazza Fontanesi un presidio della rete antimilitarista di Reggio.