Editoriali

Le Fiere a Maramotti, c’è poco da sorridere

23 febbraio 2024 | 16:16
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Le Fiere a Maramotti, c’è poco da sorridere

Difficile che il patron di Max Mara voglia rilanciare l’ente: resteremo così l’unica città in Emilia-Romagna senza un’esposizione. L’unico soddisfatto è l’attuale proprietario

REGGIO EMILIA“Il sorriso del sindaco Vecchi”, titola un quotidiano on line locale che ha recentemente intervistato il sindaco che ha confermato la notizia che Max Mara vuole acquistare la zona dell’ente fiere. Se da una parte il sorriso è giustificato, visto che quell’area, dopo il fallimento dell’ente fiere, era, di fatto, inutilizzata e piena di capannoni di vuoti, dall’altra non c’è da stare particolarmente allegri.

La nostra città è l’unica dell’Emilia-Romagna a non avere un quartiere fieristico da anni e, probabilmente, non lo avrà nemmeno in futuro. Non si sa cosa Max Mara voglia realizzare in quell’area, ma sicuramente non la adibirà a questo scopo dato che è difficile immaginare Luigi Maramotti alle prese con la fiera ornitologica, con tutto il rispetto per gli organizzatori della kermesse.

Più facile che voglia localizzare lì tutte le sedi che ha sparse per Reggio, a parte quella principale (anche se sarebbe necessaria una variante dato che quell’area è destinata terziario), oppure che lì possa nascere una città della moda o un outlet. Ipotesi, quest’ultima, aborrita in una conferenza stampa all’hotel Posta di una quindicina di anni fa, dallo stesso Luigi Maramotti.

Quel che è certo, per ora, è che l’unico a sorridere è il titolare della Pibiplast Giorgio Bosi che ha acquistato l’area all’asta a 6 milioni e 850mila euro, nel dicembre del 2019 con una società immobiliare riconducibile alla sua famiglia, e ora si potrebbe trovare a rivenderla a una cifra di 11 milioni di euro.