Italia e mondo

La Corte britannica prende tempo, Assange vicino agli Usa

22 febbraio 2024 | 18:40
Share0
La Corte britannica prende tempo, Assange vicino agli Usa

Le sue condizioni di salute sono peggiorate. Per la moglie il trasferimento negli Stati Uniti è una questione di vita o di morte per il marito

ROMA – Dopo 14 anni di incessante inseguimento, la caccia a Julian Assange sembra giungere alla sua conclusione, con l’oppositore a un passo dall’estradizione negli Stati Uniti. Tuttavia, familiari e sostenitori temono che le prigioni statunitensi possano diventare la sua tomba. La partita finale si è conclusa oggi nella trincea dei tribunali britannici, dopo due giorni di udienze presso l’Alta Corte di Londra. I giudici hanno preso tempo per valutare le argomentazioni delle parti riguardo al ricorso contro il rifiuto di riaprire il caso, il cui esito determinerà il destino di Julian Assange.

L’ex enfant terrible australiano, cofondatore di WikiLeaks, è diventato un simbolo del giornalismo online antagonista, ma è anche considerato un nemico pubblico numero uno a Washington per aver pubblicato circa 700.000 documenti riservati, inclusi dettagli su crimini di guerra. Assange ha trascorso quasi 5 anni in reclusione preventiva nel carcere di massima sicurezza di Belmarsh, seguiti da sette anni come rifugiato nell’ambasciata dell’Ecuador a Londra. Le sue condizioni di salute sono peggiorate nel tempo.

La moglie di Assange, Stella, ha espresso poche speranze riguardo all’esito delle udienze, invitando i manifestanti a continuare a protestare per dimostrare che il mondo sta guardando e che il trasferimento negli Stati Uniti è una questione di vita o di morte per suo marito. Numerose organizzazioni e governi hanno espresso preoccupazione per il caso, ma non è certo che le loro posizioni influenzeranno la decisione della Corte.

Gli avvocati di Assange hanno sottolineato la persecuzione politica e il diritto alla salute del loro assistito, mentre il dipartimento di Giustizia statunitense ha negato l’esistenza di una vendetta politica e ha accusato Assange di aver messo a rischio la vita di informatori statunitensi. Nonostante le rassicurazioni sulle eventuali condanne, rimane incerta la sorte di Assange, il cui destino è ora nelle mani dei giudici Sharp e Johnson dell’Alta Corte londinese.