L’uomo, che aveva ripreso a contattare la moglie, è stato denunciato dai carabinieri che gli hanno spiegato che, anche dopo la condanna, la misura resta in vigore
CAVRIAGO (Reggio Emilia) – Botte e minacce a moglie e figli: dopo la condanna a 2 anni e dieci mesi per maltrattamenti in famiglia permane il divieto di avvicinamento per un 43enne di Cavriago. L’uomo, che aveva ripreso a contattare la moglie anche videochiamandola su WhatsApp, è stato denunciato dai carabinieri che gli hanno spiegato che, anche dopo la condanna, la misura resta in vigore.
La vicenda era emersa nel 2023. Da anni, con cadenza pressoché quotidiana, una donna ed i suoi due figli erano stati vittime di continue violenze fisiche e psicologiche tanto da vederli costretti a vivere penose condizioni di vita in un clima abituale di prostrazione e paura al punto che i due figli, terrorizzati dalla condotta aggressiva e violenta del padre, si facevano la pipì addosso.
Il 43enne, dopo l’ennesimo episodio di violenza, accaduto il 26 marzo 2023, in cui con una testata aveva fratturato le ossa del naso alla moglie procurandole una prognosi di 30 giorni, era stato denunciato dai carabinieri di Cavriago con la procura reggiana che aveva chiesto e ottenuto dal Gip l’applicazione, nei confronti dell’uomo, della misura cautelare del divieto di avvicinamento alle vittime, prescrivendogli di non avvicinarsi all’abitazione della donna e ai luoghi da lei frequentati e di non comunicare, con qualsiasi mezzo e in qualsiasi modo, con le persone offese.
Quindi la condanna a 2 anni e 10 mesi che, di fatto, non ha precluso, contrariamente a quanto riteneva l’uomo, la decadenza della misura cautelare valida sino al 15 agosto 2025, motivo per cui l’uomo ora è finito nuovamente nei guai.