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Vandali di Capodanno, Fdi: “Tria chi? Un silenzio assordante”

2 gennaio 2024 | 18:48
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Vandali di Capodanno, Fdi: “Tria chi? Un silenzio assordante”

Il presidente Aragona chiama in causa l’assessore alla sicurezza della giunta Vecchi e dice a De Franco: “Il tavolo con residenti e commercianti è una presa in giro”

REGGIO EMILIA – “Quanto accaduto nella notte di Capodanno sotto l’Isolato San Rocco rappresenta l’ultimo sfregio a una città ormai abbandonata, fuori controllo, in cui la rassegnazione ha vinto ormai su qualsiasi velleità ottimististica e propositiva”.

Lo scrive il presidente provinciale di Fdi, Alessandro Aragona, che aggiunge: “Sotto questo aspetto le colpe dell’amministrazione sono giganti e oggi appare come una enorme presa in giro la proposta dell’assessore De Franco di aprire un tavolo con residenti e commercianti dopo anni di sottovalutazione del problema, di riduzione di ogni sollecitazione a mera percezione, di derisione nei confronti di tutti gli appelli lanciati dall’opposizione, il tutto proposto oggi, solo strumentalmente, in quanto prossimi alla campagna elettorale”.

Aragona si chiede anche che fine abbia fatto l’assessore Tria, “il quale, tra le altre cose, avrebbe anche una delega alla sicurezza mai agita nel corso di questi cinque anni. Dell’assessore Tria non ci ricordiamo in questi cinque anni nessuna presa di posizione, nessuna presa di consapevolezza del problema, nessuna azione mirata, nessuna parola. Un silenzio assordante di fronte a uno spettacolo che assumeva tinte sempre più degradanti e incontrollabili. “Tria chi?” verrebbe da dire parafrasando una celebre frase”.

Continua il presidente di Fdi: “In compenso, abbiamo assistito a una sempre crescente arroganza di un’amministrazione che nascondeva dietro la propria supponenza una incompetenza e una incapacità operativa senza eguali, come dimostrata anche in questa ultima occasione”.

E conclude: “Di fronte a questo scempio, sarà dovere di Fratelli d’Italia e di tutto il centrodestra ricostruire un tessuto sociale ormai lacerato, ridando orgoglio e dignità a una città in cui i reggiani faticano ormai a sentirsi a casa propria”.