Trasporto pubblico |
0 - Copertina
/
Altre news
/

Trasporto pubblico, corse bus ridotte: l’ira della Cgil

16 gennaio 2024 | 15:09
Share0
Trasporto pubblico, corse bus ridotte: l’ira della Cgil

Il sindacato: “Una scelta che sancisce la resa del sistema pubblico del trasporto locale con buona pace di coloro che proclamano di volere una Reggio sempre più “green””

REGGIO EMILIA – La scelta dell’Agenzia per la mobilità di Reggio Emilia di ridurre le corse dei bus per sopperire alla mancanza di autisti è “un errore che sancisce la resa del sistema pubblico del trasporto locale e che rinuncia così a risolvere i pur ben noti problemi e disservizi che già colpiscono l’utenza con una decisione che, se possibile, li aggrava”.

Cosi la Cgil provinciale, insieme alla Filt, interviene su un provvedimento che “di fatto nasconde i problemi sotto il tappeto e li ‘istituzionalizza’ rinunciando a quel ruolo di servizio pubblico che dovrebbe puntare ad un sistema di trasporto in grado di dare alla cittadinanza un modello di mobilità urbana efficiente ed efficace, alternativo a quello dell’auto privata”.

Spiega il sindacato: “Rinunciare a parte del servizio per le corse previste oltre le 15 certifica che il sistema di trasporto pubblico viene inteso come mero strumento di mobilità per gli studenti da e verso le scuole, ma rinuncia in toto a dare un servizio utile ed attrattivo al resto della popolazione: un arretramento non immaginabile”.

Infatti, continuano Cgil e Filt, “chi dovrà spostarsi in fasce orarie diverse da quelle scolastiche sarà sempre più costretto all’utilizzo del mezzo privato, con conseguente impatto sull’intera mobilità cittadina, sulla qualità dell’aria e con buona pace di coloro che proclamano di volere una Reggio sempre più “green” e a misura d’uomo, moderna anche dal punto di vista dei servizi di mobilità”.

Quello che avanza è insomma per le organizzazioni sindacali, “un modello di trasporto pubblico ancorato al passato e che condanna inevitabilmente chi non può utilizzare neppure il mezzo privato a dover rinunciare alla mobilità come servizio considerato tra i minimi essenziali”. Il provvedimento dell’Agenzia per la mobilità è peraltro arrivato a poche ore da un incontro in Prefettura, convocato su richiesta dei sindacati: “Azienda ed Agenzia continuano a decidere unilateralmente rifiutando un confronto costruttivo e prendendo di nuovo la decisione sbagliata”.

Dal punto di vista delle condizioni di lavoro degli autisti, infatti, “il taglio delle corse potrebbe comportare un ulteriore peggioramento dei turni di lavoro, con allungamento dei nastri orari e il rischio, più che reale, che le dimissioni degli autisti aumentino e il problema si avviti in una spirale senza uscita”. Infine, chiudono i sindacati, “ci risulta che molte delle corse tagliate saranno quelle degli operatori ‘su concessione’. Questo dimostra che la strada è la reinternalizzazione di tutto il servizio. Siamo alla vittoria di chi considera il servizio pubblico come fallimentare ed ha in mente un modello di società che non garantisce servizi a coloro che ne avrebbero davvero bisogno”.