Polo sportivo di via Melato, Azione: “Gravi rischi per Comune”

31 gennaio 2024 | 16:56
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Polo sportivo di via Melato, Azione: “Gravi rischi per Comune”

Claudio Bigi, responsabile enti locali e infrastrutture del partito: “Il Piano economico finanziario deve essere rifatto”

REGGIO EMILIA – Mancanza nel Piano economico finanziario di alcuni “fondamentali indicatori di riferimento della redditività dell’operatore economico la cui presenza è ritenuta indispensabile da Anac” (Autorità nazionale anticorruzione) e “una extra redditività di oltre 6 milioni di euro”.

E ancora “una durata della concessione pari a 42 anni eccessiva” con un tasso di interesse, “inattendibile attualizzato al 3,75% su un finanziamento bancario di 11 milioni di euro” così come risulta essere molto ottimistica “la previsione di oltre 4mila abbonamenti a regime”.

Infine il fatto che il privato investitore si sia “altamente cautelato nella convenzione a scapito del Comune prevedendo che, in caso di minimo aumento dei costi di costruzione, o di diminuzione dei ricavi della gestione, nonché di aumento delle imposte e degli oneri finanziari, il Comune debba intervenire con un contributo economico a favore del privato, drenando così risorse ai cittadini con l’aumento delle tariffe o alla casse comunali, quando in realtà il margine di redditività dell’operazione è già incomprensibilmente esagerato”.

piscina

Claudio Bigi, responsabile enti locali e infrastrutture di Azione, valutando con rigoroso scrupolo professionale il piano a suo tempo presentato, è convinto che “sia indispensabile una riconsiderazione e una ridefinizione del progetto relativo alle piscine di via Melato“.

Stiamo parlando dell’area della piscina comunale “Ferretti Ferrari” di Reggio Emilia che dovrebbe cambiare completamente volto. Nel 2027 dovrebbe infatti essere pronto in via Melato un maxi polo sportivo non solo natatorio, proposto con un project financing dalla società spagnola “Supera”. Il privato investirà oltre 16 milioni per costruire il complesso, che sorgerà su un’area data in concessione dal Comune, gestendolo poi per 40 anni. La giunta comunale ha dichiarato l’interesse pubblico dell’operazione e entro l’anno avrebbe dovuto svolgersi la gara, prevista per legge, per gli interventi fatti con la “finanza di progetto”.

Il condizionale è d’obbligo giacché, secondo quanto scrive Bigi, “che qualcosa non abbia funzionato risulta anche dal fatto che la gara si sia fermata alla sua scadenza del 31 ottobre 2023, senza che se ne conoscano ancora gli esiti o quanto meno siano stati pubblicati sulla piattaforma Sater i verbali della seduta di gara. Alla faccia della trasparenza”.

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Aggiunge Bigi: “Il Piano economico finanziario e la Convenzione non avrebbero dovuto essere approvati dal Comune, con la conseguenza che, ove la gara non venisse annullata, verrà portata avanti una procedura illegittima, con gravi rischi economici a carico del Comune. Il Piano deve essere rifatto, quantunque sia stato asseverato.
Né si venga a dire che il Pef è asseverato, in quanto l’asseverazione non entra nel merito dei numeri e dei dati posti a base del piano che il promotore fornisce. Ci sorprende che dopo l’operazione disastrosa di Silk Faw o la perdita milionaria relativa al credito Imy Fantuzzi Immobiliare, gestite con evidente mancanza di esperienza e competenza specifica in campo economico e finanziario dai funzionari di giunta del sindaco, l’amministrazione non abbia inteso correggersi in queste materie avvalendosi del supporto di adeguate professionalità nella valutazione e costruzione del progetto”.

E conclude: “Qualora detto ricorso alla competenza sia stato svolto, chiediamo al sindaco che siano resi pubblici i pareri rilasciati e i nomi degli estensori che hanno indotto l’amministrazione a una decisione che definire imprudente e viziata nella sostanza e nella forma è il minimo”.