Patrick Zaki a Reggio Emilia per presentare il suo libro

18 gennaio 2024 | 14:37
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Patrick Zaki a Reggio Emilia per presentare il suo libro

Alle 17 ci sarà una cerimonia in Comune per la consegna del Primo Tricolore e alle 18,30, nell’Aula Magna dell’università, l’intervista

REGGIO EMILIA – Martedì 23 gennaio Patrick Zaki sarà a Reggio Emilia. Alle 17 ci sarà una cerimonia in Sala del Tricolore organizzata dal Comune per la consegna del Primo Tricolore e alle 18,30, nell’Aula Magna dell’università in viale Allegri presenterà il suo libro “Sogni e illusioni di libertà. La mia storia”, intervistato dal giornalista Jacopo della Porta della Gazzetta di Reggio.

Il ricercatore egiziano dell’università di Bologna ha ricevuto il 19 luglio scorso la grazia presidenziale che ha annullato, nei suoi confronti, la condanna a tre anni di carcere per false notizie e destabilizzazione della sicurezza nazionale. Il rilascio ha posto fine a una vicenda giudiziaria iniziata il 7 febbraio del 2020, giorno del suo primo arresto all’aeroporto del Cairo.

Quel giorno Patrick Zaki, studente egiziano iscritto a un master in Studi di genere all’Università di Bologna e collaboratore di EIPR, l’Egyptian Initiative for Personal Rights, era stato fermato all’aeroporto del Cairo, mentre stava tornando a casa. Cinque erano i capi d’accusa: minaccia alla sicurezza nazionale, incitamento alle proteste illegali, sovversione, diffusione di notizie false, propaganda per il terrorismo.

Le prove sarebbero stati dieci post su Facebook, ritenuti non autentici dai suoi avvocati, che avrebbero incitato alla rivolta. Patrick è rimasto in detenzione preventiva per 22 mesi. Nel settembre del 2021 era stato rinviato a giudizio con l’accusa di diffusione di notizie false e per aver seminato il terrore fra la popolazione con un articolo sulla situazione della minoranza cristiana in Egitto. A dicembre il giudice aveva deciso la sua scarcerazione ma non lo aveva assolto.

La storia di Patrick Zaki ha generato una mobilitazione internazionale da parte di intellettuali, politici, giornalisti e associazioni umanitarie. Il suo non è un caso isolato: la dittatura egiziana di Abdel Fattah el-Sisi conta almeno 60.000 detenuti politici e utilizza le accuse di terrorismo contro gli attivisti e i dissidenti.