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Fdi: “Conflitto di interessi nell’Agenzia per la Mobilità”

16 gennaio 2024 | 16:29
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Fdi: “Conflitto di interessi nell’Agenzia per la Mobilità”

La direttrice Cinzia Rossi, è la moglie di Simone Aristarchi, vicedirettore di esercizio, responsabile di stabilimento a Reggio Emilia e responsabile manutenzione di Seta. Lei: “Non ho rapporti con lui”

REGGIO EMILIA – Il presidente provinciale di Fratelli d’Italia, Alessandro Aragona, interviene sul problema di un conflitto di interessi all’interno dell’Agenzia per la Mobilità. Tutto nasce dal fatto che la direttrice dell’Agenzia, Cinzia Rossi, è la moglie di Simone Aristarchi, vicedirettore di esercizio, responsabile di stabilimento a Reggio Emilia e responsabile manutenzione di Seta.

Aragona fa notare alla direttrice che, ai sensi del Regolamento recante il codice di comportamento dei dipendenti pubblici, “il dipendente (dovrebbe) astenersi dal prendere decisioni o svolgere attività inerenti alle sue mansioni in situazioni di conflitto, anche potenziale, di interessi personali, del coniuge e di conviventi” e che questo conflitto “può riguardare interessi di qualsiasi natura, anche non patrimoniali, derivanti dall’intento di voler assecondare pressioni politiche, sindacali o dei superiori gerarchici”.

Così come, recita sempre il codice di comportamento, “il dirigente, prima di assumere le sue funzioni, (dovrebbe) dichiarare se ha parenti e affini entro il secondo grado, coniuge o convivente che esercitano attività politiche, professionali o economiche che li pongano in contatti frequenti con l’ufficio che dovrà dirigere o che siano coinvolti nelle decisioni o nelle attività inerenti l’ufficio”.

La direttrice Cinzia Rossi ha dichiarato al Resto del Carlino: “Saranno il consiglio comunale di Reggio oppure l’Anac a valutare la mia posizione. Non ho rapporti di lavoro diretti con mio marito, mi interfaccio con il direttore d’esercizio di Seta Giovanni Lazzarini. Le mie funzioni non riguardano il controllo dell’attività di quanto fa in Seta mio marito Simone Aristarchi”.

Commenta Aragona: “In un momento in cui l’unica soluzione trovata dall’Agenzia per la Mobilità per risolvere i problemi degli utenti è, incredibilmente, quella di tagliare tagliare le corse, la direttrice si limita a comunicarci che ‘si occupa di controllare cose diverse’ rispetto a quelle del marito, responsabile di stabilimento a Reggio Emilia, responsabile manutenzione e vice direttore di esercizio. Ci chiediamo però a questo punto di che cosa si occupi la direttrice Rossi, alla luce della situazione disastrosa del servizio pubblico e del fatto che, tra le sue funzioni, ci sarebbe quella di ‘effettuare il controllo operativo, tecnico e gestionale sulla conduzione e sull’effettuazione del servizio da parte dei soggetti gestori’. Così come ci chiediamo, a questo punto, quale fosse il senso della sua presenza, al tavolo del 14 dicembre convocato dall’ispettorato del lavoro insieme alle organizzazioni sindacali, il marito e il direttore Lazzarini”.
E conclude: “Ma soprattutto ci chiediamo, pur comprendendo l’imbarazzo, cosa si nasconde dietro il silenzio assordante delle istituzioni cittadine su una vicenda che coinvolge una Agenzia detenuta per il 60% dagli enti pubblici, e che necessiterebbe un livello di limpidezza e di trasparenza oltre ogni ragionevole dubbio. I cittadini reggiani vogliono sapere”.