Editoriali

Elezioni, il ristorante Pd e la tentazione del menù fisso

13 gennaio 2024 | 10:46
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Elezioni, il ristorante Pd e la tentazione del menù fisso

La cosa più logica, democratica e rispettosa degli elettori, ma anche più rischiosa per il Pd, sarebbero le primarie, altrimenti bisognerà fare ingoiare un menù fisso agli elettori del centrosinistra. In ogni caso, buon appetito

REGGIO EMILIA – Menù fisso o scelta à la carte? Il ristorante Pd, per quel che riguarda il nome del candidato sindaco a Reggio Emilia, sembra avere oramai imboccato la prima strada. I cittadini che si siederanno al tavolo di Reggio Emilia dovranno probabilmente votare per un candidato scelto dagli chef Dem dato che, è inutile dirlo, le carte le darà il principale partito di questa città in questa partita.

Una scelta un po’ irritante, va detto, come è irritante non potere scegliere al ristorante i propri piatti. Eppure, direte, dieci anni fa, quando fu eletto Luca Vecchi sindaco, ci furono le primarie. Perché oggi no? Semplice. Perché allora Vecchi era il candidato favorito e il Pd sapeva di non rischiare nulla andando alle primarie (che infatti l’attuale sindaco stravinse, ndr).

Oggi, invece, le cose non stanno così. Le probabilità, come del resto avvenuto su scala nazionale, che vinca un candidato non gradito a tutti i big del partito e alla maggioranza degli iscritti (alle primarie votano anche gli elettori Pd), è piuttosto elevata. A livello nazionale la Schlein ha battutto Bonaccini che pure risultava vincitore fra gli iscritti. A livello locale potrebbe accadere altrettanto. Il candidato dell’area Schlein, a Reggio, è l’assessore Lanfranco De Franco, ma l’area Schlein non è maggioritaria fra gli iscritti e in segreteria, in città e nella provincia, dove prevale quella che fa capo a Bonaccini.

Eppure De Franco, in eventuali primarie, allargate dunque anche a tutti gli elettori di centrosinistra, potrebbe farcela. Questo andrebbe ad incrinare gli equilibri di potere nella nostra città e, come avvenuto su scala nazionale, permetterebbe a un uomo dell’area Schlein di diventare sindaco in contrapposizione con il resto del partito a Reggio Emilia. Un terremoto. Non è ovviamente questione di nomi o di persone, giacché De Franco è un candidato degnissimo, sicuramente pure in buoni rapporti con molti dell’area Bonaccini, ma di potere.

Una eventualità da scongiurare, soprattutto ora che un altro uomo ascrivibile all’area Schlein, anche se non iscritto al Pd, Massimo Mezzetti, potrebbe diventare candidato a Modena del centrosinistra. Per contrastare la candidatura di De Franco, dall’area Bonaccini hanno provato a mettere in campo un medico, Massari, che ha il pregio di appartenere all’area Schlein, ma, nello stesso tempo, di essere amico di Delrio e anche benvoluto nell’area di Bonaccini. Poteva essere la quadratura del cerchio, ma, comprensibilmente, è difficile far digerire Massari a De Franco dato che è quest’ultimo il leader dell’area Schlein a Reggio e quindi tocca a lui la candidatura.

Ultimamente è stato fatto il nome di Valeria Montanari. Ora, al di là del fatto che la diretta interessata non si è mai pronunciata e quindi non si sa se accetterebbe o meno, su di lei pendono altri tipi di problemi. Non è un mistero per nessuno che l’ex assessore se ne andò dalla giunta Vecchi, nel 2020, sbattendo la porta in contrasto con il sindaco e con alcuni dirigenti comunali, in primis Massimo Magnani. Ora bisognerebbe fare digerire al primo cittadino e, soprattutto al potentissimo dirigente all’urbanistica che è lì da quasi 20 anni, vicino a Delrio (quindi anche a Delrio stesso), il nome della Montanari. Operazione non facile, ma nemmeno impossibile dato che in politica si è visto di tutto.

Si sono fatti pure altri nomi in questi mesi, ma non vi vogliamo annoiare. Il tema è che, molto probabilmente, a Modena il candidato sarà deciso a giorni e, quindi, a Reggio non rimarrà molto tempo per decidere. La cosa più logica, democratica e rispettosa degli elettori, ma anche più rischiosa per il Pd, sarebbe andare a primarie per la scelta del candidato sindaco. Altrimenti bisognerà decidersi velocemente e fare ingoiare un menù fisso agli elettori del centrosinistra. In ogni caso, buon appetito.

Paolo Pergolizzi