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De Franco: “Trasporto pubblico, un problema serio”

13 gennaio 2024 | 19:13
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De Franco: “Trasporto pubblico, un problema serio”

L’assessore comunale: “Una città come Reggio, che ha l’ambizione di essere competitiva con le migliori realtà europee, non può permettersi di rinunciare a un trasporto pubblico locale di alto livello”

REGGIO EMILIACorse soppresse, turni troppo lunghi, autisti in fuga: da molte settimane assistiamo a un aumento dei disservizi del trasporto pubblico locale causati alla mancanza di autisti. È necessario occuparsi seriamente del problema.
Una città come Reggio, che ha l’ambizione di essere competitiva con le migliori realtà europee, non può permettersi di rinunciare a un trasporto pubblico locale di alto livello. In poche parole un servizio efficiente, senza corse che saltano, con mezzi puntuali, sicuri, puliti e adeguati ai passeggeri, e con fermate ben collocate e in ordine.
Oltre alle conseguenze dei tagli praticati dai governi di destra – i cui esponenti locali si ricordano del trasporto pubblico solo sotto elezioni – negli ultimi anni Reggio Emilia ha sofferto di una penalizzazione rispetto ad altre province a livello regionale, e nei prossimi passaggi di revisione complessiva della governance sarà importante recuperare autonomia e rilevanza del territorio reggiano. 
Nell’immediato c’è la necessità di analizzare orari e turni per rendersi più competitivi rispetto ad altre aziende del territorio che negli ultimi tempi hanno assorbito molti lavoratori in uscita da Seta, grazie a condizioni organizzative e contrattuali migliori, complice anche il basso inquadramento economico previsto dal contratto collettivo nazionale di settore. Ma anche di integrare al trasporto pubblico locale altri servizi come il trasporto scolastico delle scuole superiori e di valutare la reinternalizzazione di attività subaffidate a privati che oggi risultano responsabili di numerosi salti di corse. 
In linea più generale però il problema della riduzione della forza lavoro tocca le aziende pubbliche tanto quanto quelle private, e la risposta non è solo di tipo salariale. Reggio, come molte città italiane, soffre una situazione strutturale di bassa natalità, fallimento delle politiche migratorie nazionali (per esempio rispetto alla Germania che storicamente è in grado di reclutare lavoratori di qualità all’estero) e più recentemente di emigrazione dei giovani nati e cresciuti qua.
Al “sistema Reggio” non basta più “offrire un lavoro” per attrarre forza lavoro e coprire i bisogni. Rischiamo di perdere competitività in maniera strutturale sul medio-lungo periodo in assenza di un’inversione di rotta, come più volte evidenziato anche dal sistema produttivo locale. È fondamentale mettere un campo un piano articolato per l’attrattività verso famiglie e persone in età lavorativa, composto da pacchetti di servizi correlati all’occupazione, a cominciare da casa e servizi educativi, che rendano la città preferibile per sviluppare progetti di vita e un insediamento in pianta stabile nella nostra società.
Il Comune sicuramente dovrà guidare questo ragionamento anche con il sistema delle aziende partecipate, ma servirà un’alleanza forte delle imprese private per superare insieme un problema che, in assenza di risposte, porterà ricadute pesantissime sulla tenuta complessiva della qualità dei nostri servizi pubblici e del sistema economico.
Lanfranco de Franco, assessore alla Casa e alla Partecipazione