Coalizione Civica e M5s: “Salario minimo in appalti comunali”

26 gennaio 2024 | 17:39
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Coalizione Civica e M5s: “Salario minimo in appalti comunali”

La mozione, che riguarda anche i dipendenti comunali, è stata presentata dai consiglieri De Lucia, Aguzzoli, Soragni e Bertucci

REGGIO EMILIA – “Salario minimo di 9 euro orari per tutti i dipendenti comunali e per chi lavora in appalto per il Comune di Reggio”. La richiesta, che guarda ad un adeguamento retributivo in particolare per chi lavora in appalto, arriva da quattro consiglieri comunali reggiani, Dario De Lucia e Fabrizio Aguzzoli di Coalizione Civica e Paola Soragni e Gianni Bertucci del Movimento 5 Stelle.

I quattro hanno presentato una mozione al riguardo, un documento che riprende quello già in discussione in numerose città italiane. A Livorno, ad esempio, un testo similare è già stato approvato.

Il cuore della richiesta è quello di un salario minimo di 9 euro all’ora per tutti i dipendenti del Comune di Reggio Emilia, ma soprattutto, visto che i dipendenti comunali hanno già un contratto nazionale di lavoro che li tutela da questo punto di vista, per coloro che lavoreranno in un appalto comunale. Una richiesta di dignità e di garanzie di sussistenza sostenuta a livello nazionale dal Partito Democratico, dal Movimento 5 Stelle, da Sinistra italiana, da Potere al Popolo e da Unione popolare.

Scrivono i consiglieri: “Per l’Italia è una battaglia importante, visto che al momento nel nostro Paese un salario minimo legale non esiste. Il 14 settembre 2023 il Parlamento europeo ha approvato in via definitiva il regolamento per il salario minimo ma l’Italia è uno dei sei paesi dell’Unione Europea a non avere ancora una legislazione apposita, assieme a Austria, Cipro, Danimarca, Finlandia e Svezia”.

La mozione di De Lucia, Aguzzoli, Soragni e Bertucci si inserisce in questo discorso e impegna il sindaco Luca Vecchi, tra l’altro presidente regionale dell’Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani) a “sostenere in sede Anci e, attraverso di essa, nella Conferenza Stato-Città, nonché in tutte le sedi opportune, di concerto con i sindacati, tutti gli atti e le misure che portino all’istituzione di un salario minimo legale per i lavoratori italiani, sia pubblici che privati”.

Per farlo, il Comune dovrà “portare avanti tutte le necessarie iniziative nei confronti del Parlamento volti all’adozione di provvedimenti legislativi tesi a perseguire gli obiettivi stabiliti nei trattati dell’UE, cioè tutelare i lavoratori da retribuzioni indebitamente basse”.

Per entrare nel concreto, la domanda principale è quella di “introdurre l’adeguamento per tutti i dipendenti del Comune di Reggio Emilia e per coloro che lavoreranno in un appalto comunale ad un salario minimo di 9 euro l’ora”. Un cambiamento importante da inserire anche nel regolamento degli appalti comunale, dopo la necessaria valutazione di conformità con la normativa di settore.

Per i quattro consiglieri, è doveroso che il “paletto” dei 9 euro minimi divenga una precondizione obbligatoria nella stesura del testo di tutti gli appalti comunali che tutti i lavoratori che saranno impegnati da coloro che si aggiudicheranno un appalto del Comune di Reggio Emilia, dovranno avere un salario minimo di 9 euro l’ora. Un modo per adeguarsi al citato appello nazionale promosso da vari partiti, tra cui quello che governa Reggio Emilia, il Pd.