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“Capodanno, le due città: la propaganda e il caos”

2 gennaio 2024 | 19:04
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“Capodanno, le due città: la propaganda e il caos”

Francesco Fantuzzi: “Una è suadente, patinata, riqualificata e rigenerata. L’altra viene rimossa dall’interesse e dalle priorità di chi ci amministra”

REGGIO EMILIANon avrei mai voluto iniziare l’anno in questo modo, perché ho la ferma intenzione di lavorare nel futuro per la creazione di consapevolezza e per il cambiamento delle coscienze, attraverso i miei libri e l’utilizzo di pensieri e pratiche positive e concrete. Ma non posso accettare, restando silente, la triste metafora andata in scena il 31 dicembre nella nostra città: da un lato, in Piazza Prampolini, la propaganda e gli eventi scintillanti con presenza capillare delle forze dell’ordine. Dall’altro, all’Isolato San Rocco, la guerriglia urbana nel sostanziale disinteresse di tutti. 
Ero in Spumanteria Opera e ho assistito personalmente allo sconcertante scempio di quello che dovrebbe essere un salotto, il salotto della nostra cittadina. Oggi Reggio Emilia non è una città: sono due distinte città, una suadente, patinata, riqualificata e rigenerata. L’altra quella reale o meglio quella che, essendo impegnativa da amministrare, viene rimossa dall’interesse e dalle priorità di chi ci amministra. 
Amministratori che rappresentano plasticamente loro stessi e il vuoto luccicante che ci sovrasta: da un sindaco che magnifica l’evento in Piazza Prampolini e tace su quanto avvenuto a un assessore, possibile candidato, che prende le distanze, come se finora avessero governato altri.
Chi mi conosce sa che non ho mai condiviso nè soprattutto cavalcato logiche di tipo securitario e che alimentassero l’insicurezza e la paura, temi che affronto da un punto di vista sociologico anche nel mio libro in prossima uscita: ma è ora di dire basta alle due città, che purtroppo non sono quelle del romanzo di Dickens ma le due facce di una medaglia che ormai ha valore, come trampolino di lancio, soltanto per chi sta ai vertici.
La realtà, purtroppo, parla diversamente: parla di persone, soprattutto donne che la finta e ipocrita sinistra afferma di voler tutelare, che in centro non vanno più perchè hanno paura. Parla di attività come Casimiro e Spumanteria Opera che hanno avuto danni dalla guerriglia di capodanno e soprattutto dalle politiche dissennate di questi anni che hanno svuotato il centro storico, rendendolo un non luogo come i centri commerciali cresciuti come funghi all’esterno dell’esagono.
La realtà parla di risposte urgenti da fornire a fronte di questi problemi: se non si è all’altezza, meglio dedicarsi a organizzare eventi, gli stessi che peraltro ogni giorno vengono ossessivamente promossi sulle piattaforme social. Buon anno a chi ama Reggio Emilia e desidera viverla come una sola e vera città e non un palcoscenico per pochi eletti.
Francesco Fantuzzi