Zona stazione, false residenze: arrestato ex messo comunale

22 dicembre 2023 | 15:12
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Zona stazione, false residenze: arrestato ex messo comunale

Un 57enne è finito ai domiciliari e 39 persone sono state indagate. Avrebbe avallato richieste di residenze di immigrati per agevolare l’ottenimento o il rinnovo del permesso di soggiorno

REGGO EMILIA – Un ex dipendente comunale è finito ai domiciliari ieri mattina e altre 39 persone sono state indagate con oltre 200 capi d’imputazione in seguito a un’indagine della polizia locale di Reggio Emilia. L’indagine ha smantellato un traffico di residenze irregolari in zona stazione, con l’ex dipendente, un messo comunale, che, dietro compenso, avrebbe avallato richieste di residenze di cittadini immigrati per agevolare l’ottenimento o il rinnovo del permesso di soggiorno. Nel corso dell’attività sono state sequestrate due unità immobiliari e oltre 2mila euro in contanti

Le indagini, coordinate dalla procura della Repubblica di Reggio Emilia, sono partite due anni fa grazie al monitoraggio costante della zona stazione da parte degli operatori del Comando di via Brigata Reggio. Gli agenti avevano notato un numero anomalo di cittadini stranieri, provenienti da diverse parti d’Italia, che avanzavano domande di residenza in abitazioni del quartiere e che poi diventavano irreperibili. Segnalazioni di situazioni anomale erano giunte anche dall’Ufficio Anagrafe e da abitanti della zona.

Dalle indagini è emerso che tutte le pratiche sospette sarebbero riconducibili a un ex messo comunale incaricato del servizio. Grazie al confronto dei dati derivati dal monitoraggio dei residenti e dalle segnalazioni ricevute, gli agenti hanno individuato il 57enne ex dipendente comunale come presunto responsabile delle pratiche fraudolente.

L’uomo, pedinato e monitorato attraverso tabulati telefonici e GPS, aveva frequenti contatti con un cittadino di origini pakistane. Quest’ultimo, secondo gli inquirenti, avrebbe avviato un’attività illecita per sfruttare persone con esigenze di rinnovo del permesso di soggiorno. L’ex dipendente, dietro compenso, avrebbe svolto accertamenti di residenza falsi per accelerare illegalmente l’ottenimento del permesso di soggiorno.

Il 57enne, che nel frattempo era stato trasferito in un Comune della Toscana, è accusato di corruzione, peculato, falso in atto pubblico e traffico di influenze illecite, è ora ai domiciliari, mentre il pakistano è deceduto per cause naturali alcuni mesi fa. A finire nell’indagine anche i cittadini stranieri che, per ottenere il rinnovo dei documenti, si sono affidati al pakistano e due proprietari di appartamenti compiacenti, mentre gli altri erano ignari di quello che accadeva.

Ha sottolineato il comandate Stefano Poma: “Si tratta di una importante attività portata avanti dalla Polizia locale grazie al coordinamento della procura della Repubblica di Reggio Emilia che dimostra la costante attenzione degli agenti al territorio e al contrasto a fenomeni di illegalità che vanno a ledere i diritti dei cittadini e dell’intera comunità”.