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Saman, le repliche dei difensori: “Accuse deboli”

19 dicembre 2023 | 13:18
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Saman, le repliche dei difensori: “Accuse deboli”

Cataliotti, difensore dello zio, dice del fratello di Saman: “È non credibile, non riscontrato e nemmeno disinteressato perché era indagabile”

REGGIO EMILIA – In tribunale a Reggio Emilia é in corso l’ultimo atto del processo sull’omicidio di Saman Abbas, la cui sentenza di primo grado nei confronti dei parenti imputati (i genitori, uno zio e due cugini) è attesa nel pomeriggio. La parola è tornata questa mattina agli avvocati della difesa dopo i quali Shabbar Abbas, il padre della ragazza che ieri avrebbe compiuto 21 anni, potrebbe rilasciare dichiarazioni spontanee.

A parlare per primo Liborio Cataliotti, che rappresenta lo zio Danish Hasnain, indicato come l’esecutore materiale del delitto ma che ha anche aiutato gli inquirenti a ritrovare i resti della ragazza, scomparsa da Novellara il primo maggio 2021. Il legale prende nuovamente preso di mira la credibilità del fratello di Saman Ali Haider, principale testimone dell’accusa.

“È non credibile, non riscontrato e nemmeno disinteressato perché era indagabile”, dice Cataliotti. Che aggiunge: “La beatificazione di questo testimone, manca solo che lo facciano santo e gli dedichino un giorno sul calendario, é basata sulla sabbia”. Il difensore conclude parlando di “travisamento di prove e dei fatti su cui andrò fino in fondo in Cassazione”.

Sulla presunta debolezza dell’impianto accusatorio e della mancanza di prove presentate dalla Procura si concentrano anche Maria Grazia Petrella e Luigi Scarcella, che assistono i cugini Ikram Ijaz e Nomanullaq Nomanullaq. Nessuna replica invece dai difensori di Shabbar, Simone Servillo e Enrico della Capanna (fonte Dire).