La storia di Maria Grazia Cutuli ai Martedì della Luc

2 dicembre 2023 | 11:04
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La storia di Maria Grazia Cutuli ai Martedì della Luc

La racconterà, martedì alle 17.30 a Palazzo Dossetti, Marta Serafini, giornalista che lavora agli Esteri del “Corriere della Sera”

REGGIO EMILIA – Maria Grazia Cutuli, inviata del “Corriere della Sera”, è stata uccisa a 39 anni in Afghanistan il 19 novembre 2001, lungo la strada che da Jalalabad porta a Kabul. Lo stesso giorno il “Corriere della Sera” pubblicava il suo ultimo articolo che parlava della scoperta di un deposito di gas nervino nella base di Osama bin Laden.

A raccontare la storia di Maria Grazia Cutuli, per i Martedì della LUC, il 5 dicembre alle 17.30 a Palazzo Dossetti, sarà Marta Serafini, giornalista che lavora agli Esteri del “Corriere della Sera”, per cui si occupa di terrorismo e relazioni internazionali. Ha coperto i conflitti in Ucraina, Siria, Afghanistan, Iraq, Turchia. E’ autrice de  “L’ombra del nemico. Una storia del terrorismo islamista”, ma si è occupata anche di violenza sulle donne, nel libro “Questo non è amore”. Il racconto di Maria Grazia Cutuli fa parte del progetto “Le giornaliste di oggi raccontano le icone del giornalismo di ieri”.

Maria Grazia aveva cominciato il giornalismo a Catania. Poi a 26 anni era volata a Milano, con un’idea fissa: fare il reporter nelle aree di crisi. L’appassionavano i reporter delle crisi del Terzo Mondo, Kapuscinski, Terzani. E anche lei cominciò a prendere confidenza con le aree di crisi in Medio Oriente, Israele, nell’Africa nera – volontaria in Ruanda – in Bosnia, facendosi largo in un ambito, il reportage di guerra, considerato da sempre un mestiere maschile.

Nel 2001 aveva seguito per il “Corriere della Sera”, di cui era inviata, la tragedia di Kursk, la nuova Intifada, i bambini schiavi del Benin, la distruzione dei Buddha di Bamiyan, due durissimi mesi in Pakistan, fino al viaggio fatale. Instancabile, tenace, determinata, competente, voleva dimostrare agli uomini cosa sono capaci di fare le donne. Ma aveva ottenuto il rispetto e l’ammirazione di alcuni colleghi uomini, come Alberto Negri, allora inviato del Sole 24 ore, che fu tra gli ultimi a vederla a Jalalabad in quel giorno fatale.

Negri ricorda la curiosità infinita di questa giovane giornalista che voleva sapere, voleva vedere, voleva esserci. Le donne come Maria Grazia Cutuli hanno contribuito a cambiare la società, ma soprattutto hanno portato una visione femminile nel giornalismo di guerra, come il dramma dei profughi, la crudeltà della violenza fisica e psicologica, la disperazione dei bambini, la voce e il dolore delle donne.

Come Ilaria Alpi, Maria Grazia Cutuli è diventata un’icona del giornalismo e nessuno meglio di una grande reporter, oggi, può raccontarla. L’ingresso ai Martedì della LUC è libero e gratuito.