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Italia Viva: “Il sistema Reggio perde colpi. Game over?”

5 dicembre 2023 | 23:24
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Italia Viva: “Il sistema Reggio perde colpi. Game over?”

REGGIO EMILIA Il sistema Reggio perde colpi. Quello che colpisce della classifica del Il Sole 24 Ore pubblicata ieri sulla qualità della vita nelle province italiane, non è tanto la retrocessione in termini assoluti della nostra provincia (dal 13° al 16° posto), quanto il percorso per arrivare a questo calo.

Vediamo infatti una crescita assoluta e notevole degli indicatori economici di qualità della vita quando questi indicatori sono legati principalmente alla attività dei cittadini: 16 posizioni in più per Ricchezza e consumi e 3 posizioni in più per Affari e lavoro.

Quando però si arriva a indicatori che riguardano più strettamente l’attività dei nostri enti locali, compresi i “fiori all’occhiello” della nostra amministrazione, abbiamo solo classifiche in calo e anche drammatico.

Per Giustizia e sicurezza solo la 24° posizione con una sonora perdita di 4 posizioni. Addirittura per Ambiente e servizi siamo relegati alla 46°posizione, con un vero e proprio crollo di 19 posizioni.

Ed infine la tanto decantata Cultura, unitamente all’intero settore del tempo libero e della partecipazione, che fa scivolare  ingloriosamente Reggio Emilia al 53° posto con un sonoro -9 per le posizioni occupate.

Evidentemente a fronte della voglia di crescere, dello sforzo di superare la crisi della pandemia, della fiducia nel lavoro e nel futuro che ancora caratterizza i cittadini reggiani, troviamo un’amministrazione incapace di tenere il passo e questo quadro impietoso sottolinea anche le domande che i cittadini faranno per le elezioni amministrative del prossimo anno.

Da questo elenco emerge come non sia solo “percezione” ma ci sia veramente una carenza nel sistema della sicurezza delle nostre città, di mancanza di soluzioni ai problemi ambientali, dalla mancanza di opere per ridurre l’impatto del traffico, alla carenza di opere per la difesa del suolo e per la difesa dalla siccità ricorrente, al crollo della qualità e della quantità dei servizi sanitari e non solo.

Abbiamo ad esempio una sanità qualitativamente eccellente ma quantitativamente insufficiente per raggiungere tutti i cittadini.

Ed infine, la necessità di uscire da scelte culturali asfittiche che, quando non sono di elite sono limitate e spesso provinciali, con una gestione e controllo ristretto delle strutture culturali, dalla stanca ripetizione di riti e progetti che potevano essere forse innovativi negli anni ‘70/80 ma che oggi non sono retrò, sono solo vecchi e stantii.

Insomma, game over?

Maura Manghi, presidente Italia Viva Reggio Emilia e Giovanni Andrea Ferrari, coordinatore cittadino