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Fantinati: “Saman, una sentenza deludente”

22 dicembre 2023 | 17:55
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Fantinati: “Saman, una sentenza deludente”

Il capogruppo di Centrodestra Insieme a Novellara: “Si può fare integrazione solo con comunità migranti che tendono la mano e a cui noi dobbiamo tendere la mano”

REGGIO EMILIALe assoluzioni dei due cugini di Saman, lo sconto di pena per lo zio Danish e, soprattutto, la decadenza della premeditazione del delitto, fanno decadere anche la logica del femminicidio patriarcale compiuto ai danni di una ragazza che si era opposta ai diktat del padre-padrone, capo di un clan che vive secondo dettami culturali e religiosi medievali del tutto incompatibili con le leggi italiane.

Pare quasi che l’uccisione di Saman sia stata derubricata a un omicidio qualsiasi. La sentenza, quindi, si rivela deludente e sicuramente non aiuta a combattere la battaglia contro i femminicidi di stampo patriarcale, come quello di Saman. Dispiace perché mi pare si sia persa un’occasione, ma per fare ulteriori commenti aspettiamo di leggere le motivazioni della sentenza. In ogni caso, la sentenza rappresenta un evento spartiacque, che però non può nascondere un altro aspetto altrettanto cruciale: quello che andava fatto, ma non è stato fatto, per riuscire a salvare Saman.

A Novellara manca un’elaborazione di come sia potuto succedere una tragedia del genere: chi ha la responsabilità di non aver intercettato una ragazza che per quattro anni ha vissuto come un fantasma nella nostra comunità, senza che qualcuno se ne accorgesse? Come mai non si è riusciti a proteggerla nemmeno dopo che lei era uscita allo scoperto, denunciando ai servizi sociali la sua vita di violenze, deprivazioni, diritti negati? Tutti aspetti che non sono mai stati chiariti in nome del segreto investigativo ma che adesso, invece, meriterebbero di essere sviscerati: al riguardo ci adopereremo in tutti i modi per far emergere la verità dei fatti.

A distanza di due anni e mezzo dal caso Saman, poi, da Novellara arrivano segnali molto inquietanti su cui la sindaca di Novellara Elena Carletti ha preferito non prendere posizione: mi riferisco a certe parole pronunciate da alcuni pakistani che abitano a Novellara e che frequentano la moschea, che hanno ribadito che il ruolo della donna è sostanzialmente quello di essere schiavizzata dall’uomo.

Minimizzare o tacciare di cattiva informazione quelle gravissime informazioni e poi difendere a spada tratta i diritti delle donne vittime di tale cultura, innesca un cortocircuito difficilmente comprensibile che non aiuta a risolvere il problema. Peraltro fa molto rumore il silenzio assordante dell’imam della moschea novellarese che non si è degnato di prendere posizione sulla sentenza relativa a Saman Abbas. E stupisce ancora di più che manchi un’associazione pakistana a Novellara, nonostante le oltre 400 presenze ufficiali registrate all’anagrafe.

Ripetiamo ancora una volta che si può fare integrazione solo con comunità migranti che tendono la mano e a cui noi dobbiamo tendere la mano: è successo con la comunità Sikh, per esempio. Ma se questo non accade, come ormai appare chiaro nel caso della comunità pakistana, non si può certo fare molto per coinvolgerli se essi stessi si marginalizzano dalla società italiana, magari con l’intento di riprodurre qui da noi i modelli patriarcali in uso nel loro paese di provenienza. Bisogna lasciare perdere certi sterili, retorici e pericolosi voli pindarici, ma piuttosto fargli capire in maniera ferma e risoluta che qui da noi non c’è spazio per gente che la pensa così. Solo così si salverà la prossima Saman.

Cristina Fantinati, Capogruppo Centrodestra Insieme – Consiglio Comunale di Novellara