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Covid, contagi raddoppiati: 900 morti in un mese

5 dicembre 2023 | 20:04
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Covid, contagi raddoppiati: 900 morti in un mese

Vaccinazioni ai minimi. Il Ministero cerca di rimediare con gli open day. Secondo i dati della Fondazione Gimbe i positivi sono aumentati del 98% in tre settimane. I medici della Foce: “Rischiamo 15mila vittime in un anno”

ROMA – In un arco temporale di soli 21 giorni, i casi di Covid sono quasi raddoppiati, con un passaggio da 27.000 nella settimana del 2-8 novembre a 52.175 nell’ultima settimana di novembre, come evidenziato dal monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe. L’aumento è significativo e porta l’incidenza da 46 a 89 casi ogni 100.000 abitanti. Questi dati hanno spinto il Ministero della Salute a convocare una cabina di regia con le Regioni, delegandole all’organizzazione di open day vaccinali, un’azione volta a rafforzare la copertura vaccinale, rimasta finora a livelli minimi.

La situazione attuale solleva interrogativi sulla reale diffusione del virus, considerando la diminuzione dei tamponi ufficiali, soprattutto quelli delle farmacie. Il tasso di positività dei tamponi è salito al 18,8%, un aumento significativo rispetto al 13,6% registrato nella prima settimana di novembre, suggerendo una possibile sottostima della circolazione effettiva del virus.

Parallelamente, si è assistito a un raddoppio dei decessi nelle ultime quattro settimane che passano da 148 nella settimana del 26 ottobre-1° novembre, a 291 nella settimana del 23-29 novembre, con un totale di 881 morti in un mese. Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, la maggior parte dei decessi riguarda persone di età superiore agli 80 anni.

I ricoveri per pazienti affetti da Covid sono aumentati del 58,1% nel periodo tra il 2 e il 29 novembre, passando da 3.632 a 5.741. Le terapie intensive sono salite da 99 a 170, registrando un aumento del 71,7%. La pressione sugli ospedali è evidente, con un tasso di occupazione dei posti letto nei reparti medici al 9,2% e in terapia intensiva all’1,9%.

Il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, sottolinea che la sottostima dei contagi potrebbe derivare dalla mancanza di obbligo di isolamento per i soggetti positivi, che rende il monitoraggio basato principalmente su segnalazioni volontarie.

Un aspetto critico è relativo al fallimento della campagna vaccinale, con Pier Luigi Lopalco, docente di Igiene all’Università del Salento, definendolo “assoluto”. L’aumento dei ricoveri avrebbe potuto essere evitato con una rapida vaccinazione dei soggetti più fragili. Tuttavia, la comunicazione inefficace e la scarsa organizzazione hanno ostacolato il processo, portando molte persone in ospedale che non avevano ricevuto il vaccino.

La Federazione oncologi, cardiologi ed ematologi (Foce) lancia un accorato appello, evidenziando che solo il 7% degli ultrasettantenni è stato vaccinato contro il Covid. Francesco Cognetti, presidente della Foce, denuncia un aumento del 24% della mortalità per Covid rispetto alla settimana precedente, con una proiezione annua di oltre 15.000 morti.

La mancanza di una programmazione e organizzazione efficace, unita a una campagna informativa carente, vengono individuate come cause principali del fallimento della campagna vaccinale. Le conseguenze di messaggi confusi e contraddittori sul contagio e sulla sua letalità contribuiscono a demotivare e scoraggiare una popolazione già in parte restia. Inoltre, viene sollevato il problema dell’insufficiente adesione alle vaccinazioni, con solo poco più di un milione di persone vaccinate in tutto il Paese, nonostante la presenza di 7 milioni e mezzo di dosi già disponibili da circa due mesi. Le Regioni del Sud e il Lazio, in particolare, registrano numeri molto bassi in termini di vaccinazioni.

In conclusione, la complessa situazione evidenzia la necessità di un intervento rapido ed efficace per fronteggiare la diffusione del virus, potenziare la campagna vaccinale e migliorare la comunicazione per garantire una risposta coordinata ed efficiente a livello nazionale.