Affidi, il “caso Bibbiano” infiamma il consiglio comunale

12 dicembre 2023 | 08:56
Share0
Affidi, il “caso Bibbiano” infiamma il consiglio comunale

Approvato il manifesto “abusi zero” che ribadisce il sostegno e l’importanza di genitori affidatari e assistenti sociali. Lega, Alleanza civica e Forza Italia escono dall’aula

REGGIO EMILIA – Il Consiglio comunale di Reggio Emilia si è infiammato ieri sera sull’ultimo punto in discussione, collegato al “caso Bibbiano”. In sala del Tricolore è stato approvato il manifesto “abusi zero” che, supportato in città da 700 firme, ribadisce il sostegno e l’importanza di genitori affidatari e assistenti sociali, la cui immagine è stata screditata dall’inchiesta sugli affidi di minori in val d’Enza del 2019. Il documento è stato approvato all’unanimità dal consiglio comunale con 16 voti favorevoli (Pd, Più Europa, Europa vede-Immagina Reggio, Reggio è), mentre i gruppi di Lega, Alleanza civica e Forza Italia sono usciti dall’aula al momento della discussione.

Sui banchi di minoranza sono rimasti gli esponenti di Coalizione civica e Movimento 5 stelle che, come Cristian Panarari (FdI) che partecipava da remoto, non hanno votato. Nel manifesto si fa tra l’altro notare come, in seguito all’inchiesta battezzata “Angeli e demoni” (il cui processo è tutt’ora in corso) sono calati i minori dati in affido- da 232 nel 2019 a 183 nel 2022- e i nuclei familiari disponibili ad accoglierli.

Quattro anni fa, dice l’assessore comunale al Welfare Daniele Marchi, “alcune forze hanno scatenato le più basse pulsioni per lucrarci politicamente e hanno deliberatamente cercato di distruggere il sistema di protezione dei più fragili, fossero essi i bambini o i genitori”. E ancora, afferma Marchi, “è stata profondamente minata la fiducia tra istituzioni sanitarie, sociali e giudiziarie, cosa che in questo delicatissimo settore è fondamentale perchè funzionino bene, e dei cittadini verso le istituzioni”.

Il risultato, conclude l’assessore, “è che bambini e genitori hanno avuto meno tutele e protezione. L’inchiesta farà il suo corso, ma oggi noi, indipendentemente da questa, vogliamo ribadire che le tutele vanno confermate e allargate, perché è la politica che l’ente vuole portare avanti”. La consigliera Paola Soragni, citando casi di cui ha avuto esperienza diretta (di professione è avvocato, ndr) sottolinea invece come “gli assistenti sociali sono sotto organico e a lasciarli soli è per primo il Comune”. Da qui il rifiuto a votare quello che la pentastellata ha definito “un manifesto propagandistico”.