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Violenza sulle donne, l’allarme: “Oramai è sistematica”

22 novembre 2023 | 15:06
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Violenza sulle donne, l’allarme: “Oramai è sistematica”

I carabinieri: “Si nota un appiattimento verso il basso di relazioni potenzialmente tossiche tra ragazzi non solo a 20 anni, ma anche a 14”

REGGIO EMILIA – Anche a Reggio Emilia la violenza sulle donne “non è più un’emergenza, ma un sistema”. A dirlo è Federica Riccò, presidente dell’associazione “Non da Sola” che gestisce il centro antiviolenza della “Casa delle donne” nato nel 1997. Lo confermano pure i dati forniti dal tavolo interistituzionale che, dal 2006, riunisce nel contrasto a questo fenomeno anche Comune, Provincia, Procura provveditorato agli studi, Polizia e Carabinieri, Ausl e Ordine degli avvocati.

I numeri del 2022, oltre a mantenersi costanti e in linea con gli anni passati, accendono inoltre delle spie d’allarme su tendenze che appaiono in crescita, come l’aumento delle giovanissime (dai 18 ai 29 anni) che si rivolgono a “Non da sola” e il rischio di “relazioni potenzialmente tossiche” anche tra gli adolescenti, come emerso da diversi incontri nelle scuole superiori. Alle tradizionali forme di violenza fisica, psicologica ed economica, si affiancano infine nuove modalità di sopraffazione al passo con l’evoluzione della società, attuate ad esempio attraverso la rete.

In dettaglio il centro antiviolenza ha accolto l’anno scorso 343 vittime di maltrattamenti, per il 60% di nazionalità italiana. In sette casi avevano oltre 70 anni, in 157 dei figli minori e 10 erano in stato di gravidanza. Solo il 28% ha poi fatto denuncia contro l’autore delle violenze, corrispondente il 78% delle volte all’attuale partner, fidanzato o marito delle donne e nel 17% dei casi all’ex.

La Procura reggiana ha aperto nel 2022 263 fascicoli per maltrattamenti, 118 per violenza sessuale e 117 per stalking, disponendo 170 misure cautealari, tra cui 37 ordinanze di custodia in carcere, 54 divieti di avvicinamento e 4 arresti domiciliari con braccialetto elettronico. Il Questore ha emesso 50 ammonimenti (10 in più rispetto all’anno precedente) mentre ai poli sociali del Comune di Reggio si sono rivolte 248 donne che hanno dichiarato di aver subito violenza, a fronte delle 239 del 2021.

Le donne medicate al Pronto soccorso sono state 257, 8 per violenza sessuale e 13 per maltrattamenti. I casi di violenza seguiti dal Consultorio familiare sono stati otto e 294 le domande di ammissione al patrocinio legale a spese dello Stato ricevute da parte di donne all’Ordine degli avvocati reggiani. Per il sindaco Luca Vecchi, serve quindi “un cambio culturale che deve scaturire da una riflessione seria, fatta a partire dagli uomini che si sentono ‘a posto’, ritenendo di avere relazioni corrette nella sfera affettiva e di genere”.

“Il femminicidio – dice l’assessore alle Pari opportunità Annalisa Rabitti – non è un’omicidio come gli altri, ma il risultato di una società patriarcale”. Per l’assessore serve inoltre, “un piano nazionale che aiuti le pubbliche amministrazioni, perché non si può lavorare con le briciole alle iniziative di contrasto e prevenzione”.

violenza

In “questi anni – rivendica il medico del Pronto soccorso Maria Stella D’Andrea – il nostro tavolo ha fatto un rumore assordante a servizio delle donne. Ringrazio l’assessore Rabitti per aver creato questa rete: una parola piccola, un valore enorme”.
Marinella Caruocciolo dirigente della Questura, sottolinea il valore degli ammonimenti agli uomini maltrattanti “perché poi riscontriamo pochi casi di recidivia”, mentre Claudia Dana Aguzzoli invoca “tolleranza zero” per tutte le forme di violenza, anche quelle oggi accettate o sottovalutate.

Il capitano dei carabinieri Lucrezia Limodio, che ha svolto l’anno scorso 48 incontri nelle scuole superiori, rileva “un appiattimento verso il basso di relazioni potenzialmente tossiche tra ragazzi non solo a 20 anni, ma anche a 14”. Le difficoltà del mondo della scuola e degli insegnati sono infine rappresentate da Antonietta Cestaro del provvedirato, che spiega come “tra i giovani c’è molto disagio, fragilità e comportamenti devianti e gli insegnanti spesso sono lasciati soli dalle famiglie, che dovrebbero invece aiutarli”.