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Ucciso da un malore nel sonno Giovanni Salsi, detto “Gabbio”

7 novembre 2023 | 16:20
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Ucciso da un malore nel sonno Giovanni Salsi, detto “Gabbio”

E’ stata l’anziana madre a trovarlo morto domenica scorsa, tornando da messa, nella loro casa di Pieve Modolena. Domani mattina i funerali

REGGIO EMILIA – E’ morto domenica scorsa, all’età di 53 anni, Giovanni Salsi. L’uomo, conosciuto da tutti come Gabbio, è stato tragicamente colto da un malore improvviso nel sonno. È stata la sua anziana madre, rientrata dalla messa mattutina, a notare che il figlio non si era ancora alzato, ormai ben oltre l’orario di pranzo.

Preoccupata, è andata nella sua camera e ha scoperto che Giovanni era privo di sensi. La donna ha subito chiamato la centrale operativa del 118 che ha inviato i soccorritori nella loro residenza in via Camurri a Pieve Modolena.

Il personale medico ha fatto di tutto per tentare di rianaimare Salsi, ma purtroppo, nonostante i loro sforzi, non c’è stato nulla da fare.

Giovanni Salsi, noto per la sua personalità solare e la gentilezza verso tutti, aveva una lunga esperienza nel settore delle onoranze funebri. Dopo aver lavorato per un periodo in un’agenzia a Rubiera, aveva trascorso gli ultimi cinque anni all’agenzia Rossi di San Martino in Rio. La casa funeraria di questa agenzia è attualmente il luogo dove sono riuniti molti dei suoi amici e conoscenti per rendere omaggio a Giovanni.

I funerali potranno essere celebrati subito dato che non è stata necessaria un’autopsia. Il rosario sarà recitato questa sera alle 20,30 nella chiesa di Pieve Modolena, seguito dai funerali domani mattina alle 10, con il feretro che sarà poi accompagnato al cimitero locale per la tumulazione.

Salsi non era sposato: lascia la madre Caterina (con la quale viveva in città), il fratello Guglielmo e altri parenti, oltre tantissimi amici. Era noto anche per la sua passione per il calcio. Era un tifoso sfegatato della Reggiana e un sostenitore del Milan e frequentava spesso gli stadi per seguire le partite della squadra granata. Era anche noto nel mondo delle discoteche e dei locali da ballo della provincia reggiana. Era stato infatti a lungo addetto all’ingresso di locali storici reggiani come il Cenerentola di Rubiera o l’Amarcord in città.