Sanità, riforma emergenza-urgenza: “I medici sono la metà”

17 novembre 2023 | 17:42
Share0
Sanità, riforma emergenza-urgenza: “I medici sono la metà”

La direttrice generale Marchesi ha fatto il punto con la Cisl: partono i Cau e vengono tolte due automediche. “Ma il sistema è efficiente”

REGGIO EMILIA – Su un fabbisogno di 100 medici, la sanità d’emergenza a Reggio Emilia ne ha a disposizione poco più della metà. Per questo è stato necessario riorganizzare il sistema. E’ quanto spiegato dai vertici dell’Ausl reggiana all’incontro organizzato dalla Cisl, per fare il punto della situazione sulla riforma dell’emergenza-urgenza.

Un riassetto della sanità che “non nasce per problemi di bilancio – spiega la direttrice generale dell’Ausl di Reggio Emilia, Cristina Marchesi – ma il Covid ha accelerato il fenomeno già in atto della fuga di medici verso la pensione o verso il privato”. La sanità reggiana è dotata di sei Pronti soccorsi, sei auto mediche, sei auto infermieristiche e 27 postazioni di basi di soccorritori.

“Per mantenere questo sistema avremmo bisogno di 100 medici – rileva Marchesi – ma a settembre ne avevamo 57, di cui 33 sulle automediche a fronte di pochi interventi”. Per questo si è pensato di “rimodulare i medici delle automediche sui Pronto soccorso, in particolare Santa Maria, Guastalla e Castelnovo Monti – spiega la direttrice – ma per poterlo fare occorreva togliere i codici bianchi e verdi”, per i quali sono stati istituiti i nuovi Cau, grazie anche agli 84 giovani medici di ex guardia medica disponibili nel reggiano.

Già operativi a Reggio Emilia, nella Casa della salute di via Brigata, i nuovi Cau saranno attivati entro fine anno a Correggio e nel 2024 a Scandiano. Nei Cau lavorano “38 medici specializzandi che hanno fatto il corso di emergenza-urgenza, oltre ai medici di guardia medica dove presenti – spiega la direttrice sanitaria Ausl, Cinzia Gentile – questi medici hanno diretto collegamento con i servizi specialistici degli ospedali e con il Pronto soccorso del Santa Maria”.

Ai Cau può accedere “tutta la popolazione regionale residente, compresi i domiciliati, senza alcun onere. Gli altri cittadini con una tariffa fissa di 20 euro ad accesso”. Le automediche invece sono scese a quattro, ma “con tempi di arrivo invariati di 15 minuti”, assicura Marchesi, mentre le auto infermieristiche rimarranno sei. Per la Val d’Enza, invece, grazie a un accordo con Traversetolo, sarà utilizzata l’automedica del Comune parmense in cambio di un’auto infermieristica targata Reggio. Il servizio di ex guardia medica, intanto, dal 2 ottobre è confluito nel nuovo servizio di continuità assistenziale, a cui si può accedere chiamando la Centrale operativa unica, che si occupa del triage telefonico e di disporre l’eventuale invio del medico.

“In questo modo si sono liberati e meglio organizzati i professionisti per rispondere alle esigenze dei cittadini – sottolinea l’Ausl reggiana – prima le guardie mediche dovevano rispondere al telefono, fare ambulatorio e visite a domicilio”.

Ad oggi in media sono 1.106 gli interventi nei giorni prefestivi (con punte di oltre 1.600), “di cui 735 interventi telefonici che si risolvono in sette minuti, 344 visite ambulatoriali e 30 domiciliari – snocciola i dati la direttrice sanitaria Cinzia Gentile – sta funzionando molto bene”. I sei Pronto soccorso, invece, fanno in media 460 interventi al giorno (i codici rossi sono il 18%). A conti fatti, sostiene Marina Greci, direttrice del dipartimento di cure primarie dell’Ausl reggiana, “si è efficientato il servizio, si sono dati più strumenti alla continuità assistenziale, si è migliorata la sicurezza e non si perderanno più le chiamate: i tempi di attesa medi sono di sette-otto minuti, con obiettivo di scendere a quattro”.

Inoltre, “diminuiscono gli accessi impropri ai Pronto soccorso”. Infine, per i medici di base sono in arrivo “le nuove stabilizzazioni in 34 zone che erano carenti, di cui 18 conferme di medici già incaricati”.