Sanità, nuove tariffe: visite ed esami a rischio in privato convenzionato

27 novembre 2023 | 16:43
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Sanità, nuove tariffe: visite ed esami a rischio in privato convenzionato

La preoccupazione delle strutture private reggiane accreditate: “C’è il rischio di un esodo di medici verso il privato e di lunghe attese per Tac e risonanze”

REGGIO EMILIA – La Regione Emilia-Romagna, il 23 ottobre scorso, ha stabilito l’implementazione delle nuove tariffe ambulatoriali a partire dal 1° gennaio 2024. Secondo i rappresentanti delle strutture reggiane convenzionate, tuttavia, “le nuove tariffe presentano rischi significativi per la sostenibilità del sistema sanitario nazionale.

La delibera prevede una riduzione delle tariffe diagnostiche specialistiche, con una diminuzione che varia dal 25% al 35%. Scrivono i rappresentanti del Ctr, del Centro di Medicina, di Salus Hospital, del Centro medico Lazzaro Spallanzani e di Villa Verde: “Questa decisione influisce direttamente sui compensi dei medici specialisti, portando a un compenso netto ridicolamente basso, oscillando tra 8 e 9 euro per visita. È importante sottolineare che l’ultima revisione tariffaria risale al 1996, e questa drastica riduzione potrebbe compromettere la qualità e l’efficienza del servizio sanitario”.

Le tariffe dell’attività ambulatoriale, come le visite specialistiche, rimarranno invariate dal 1996, a 23 euro per le strutture pubbliche e private accreditate con il Sistema sanitario nazionale. Inoltre, la diagnostica per immagini, in particolare la risonanza magnetica, subisce una decurtazione fino al 30%, e gli interventi di cataratta vedono una riduzione di circa 115 euro.

La delibera regionale non ha introdotto correzioni in aumento specifiche per l’Emilia Romagna, lasciando inalterato il tariffario nazionale.

Continuano i rappresentanti delle strutture mediche private: “L’applicazione di questo nuovo tariffario, in vigore dal 1° gennaio 2024, potrebbe mettere a rischio la continuità delle prestazioni sanitarie, con il potenziale esodo dei medici verso l’attività privata. Questo scenario potrebbe causare una notevole riduzione delle prestazioni erogate dal Servizio sanitario nazionale, costringendo i cittadini ad affrontare lunghe liste di attesa o a optare per prestazioni private a pagamento”.

E aggiungono: “La riduzione delle tariffe metterà quindi a rischio la continuità delle prestazioni con la pericolosa conseguenza che i cittadini, a loro volta, per usufruire di prestazioni fondamentali come Tac e risonanze magnetiche dovranno affrontare lunghe liste di attesa o saranno costretti ad accedere a prestazioni private a pagamento, al fuori dal Sistema sanitario della Regione Emilia-Romagna”.

Rappresentanti delle strutture private convenzionate reggiane, insieme al presidente provinciale Aiop, hanno dichiarato la loro preoccupazione e chiesto il sostegno delle istituzioni “per evitare gravi conseguenze sulla salute dei cittadini e sulla sostenibilità del Sistema sanitario nazionale”.