Reggio Emilia, in 100mila non cercano più lavoro

14 novembre 2023 | 16:53
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Reggio Emilia, in 100mila non cercano più lavoro

Il rapporto sulla coesione sociale, curato dalla Camera di commercio: il reddito è aumentato nel 2022 del 6%, ma è stato eroso dall’inflazione, cresciuta del 7%

REGGIO EMILIA – In provincia di Reggio Emilia nel 2022 si sono registrati 3.000 nuovi inattivi, cioè persone che non cercano più lavoro. Il loro numero complessivo è così salito a 98.549. E’ una delle fragilità post pandemia, fotografata nel nuovo rapporto sulla coesione sociale, curato dalla Camera di commercio reggiana, giunto alla sua undicesima edizione.

“Le ipotesi – spiega il curatore del Rapporto, lo psicosociologo Gino Mazzoli – possono essere molte: tra queste, quella che vede molte persone entrate in depressione con la pandemia e finite in una zona di ritiro sociale”. Sul fronte del lavoro, va però anche evidenziato che, secondo l’analisi, il tasso di disoccupazione è sceso al 4,2% dopo il rialzo di oltre un punto nei due anni precedenti, che l’aveva portato al 5,1% nel 2021. Altro quadro a tinte fosche è quello del reddito complessivo delle famiglie reggiane che è aumentato nel 2022 del 6%, venendo però del tutto eroso dall’inflazione, cresciuta del 7%.

Si allarga poi, sia negli adulti che nei minori l’area del disagio psichico. In dettaglio gli utenti in cura presso i servizi di salute mentale sono aumentati del 2,8% nel 2022, ma ben più evidente è l’incremento dei minori che fanno ricorso alla neuropsichiatria infantile e dell’adolescenza, che ha fatto segnare un +7%. In numeri assoluti bambini e adolescenti in cura sono così saliti a 10.074, vale a dire 669 in più rispetto al 2021, mentre gli adulti sono passati da 11.296 a 11.100 (+4,9% nel 2022 dopo il più 7,8% del 2021).

Confortano solo i dati economici, con un aumento delle imprese a 54.950 (480 in più rispetto al 2021) e delle esportazioni, salite del 18,8% fino a 13,9 miliardi. Segno, commenta il presidente della Camera di Commercio dell’Emilia Stefano Landi “di un tessuto imprenditoriale forte che ha confermato la grande capacità di reazione già espressa nel 2021 rispetto alla dura stagione segnata dal Covid, continuando a sostenere investimenti in ricerca e innovazione che ne hanno accresciuto ulteriormente la competitività”.

La “pandemia, seppure ormai arginata sotto il profilo sanitario, continua a evidenziare gli strascichi di un long covid sociale i cui effetti si avvertono nell’aumento del disagio psichico, soprattutto tra i più giovani, e delle persone che non cercano più un lavoro”, sottolinea il presidente della Provincia Giorgio Zanni. ” Concorda il sindaco Luca Vecchi secondo cui, a fronte di “un tessuto sociale in parte indebolito e nuove fragilità con cui misurarsi”, bisogna “fare squadra e agire di concerto”.