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Pestaggio in carcere, in Sicilia l’agente reintegrato

28 novembre 2023 | 14:56
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Pestaggio in carcere, in Sicilia l’agente reintegrato

Lo ha detto il ministro Nordio rispondendo a una interrogazione della deputata pentastellata Ascari: “Formazione costante sui diritti umani”

REGGIO EMILIA – Presta ora servizio in un carcere della Sicilia l’agente penitenziario di Reggio Emilia reintegrato al lavoro dopo il pestaggio avvenuto il 3 aprile scorso nel carcere di via Settembrini, nella città del Tricolore, ai danni di un detenuto tunisino di 40 anni. Per quei fatti sono indagati 14 agenti accusati a vario titolo di tortura, lesioni personali e falso in atto pubblico, di cui dieci 10 sospesi dal servizio.

Tutti, ad eccezione di quello tornato operativo che invece ha risposto alle domande, si sono avvalsi davanti al gip della facoltà di non rispondere. Emerge dalla risposta sulla vicenda fornita dal ministro della Giustizia Carlo Nordio ad un’interrogazione a prima firma di Stefania Ascari, deputata del M5s. Il ministro ha poi sottolineato che il personale della Polizia penitenziaria viene costantemente formato sul tema del rispetto dei dritti fondamentali dei detenuti.

Ha detto Nordio: “Nel mese di ottobre 2023, ad esempio, si è svolto il corso di approfondimento sulle Nelson Mandela Rules a cura dell’Osce Odhir (Office for democratic institutions and human rights) e Pri (Penal reform international), con il coinvolgimento di ruoli multiprofessionali, quali il direttore, il funzionario giuridico pedagogico e il personale di ogni ruolo della Polizia penitenziaria”.

Anche nell’erogazione della formazione di tipo addestrativo (istruttori di tecniche di difesa personale, istruttori di tiro, scorte e tutela), “spazio e attenzione sono dedicati ai moduli sul rispetto della persona, sulla condivisione di modelli operativi altamente ispirati al principio di legalità e umanità, prediligendo tecniche di autocontrollo, nonché di gestione dello stress da lavoro correlato”, ha aggiunto il ministro.

Sottolineando infine che “la programmazione e progettazione fomativa, inoltre, contempla la trasmissione al personale di Polizia penitenziaria di tecniche mediative e di problem solving, per la soluzione dei conflitti e il controllo dell’aggressività”.

Per quanto riguarda il pestaggio, il detenuto, appena uscito da un colloquio nell’ufficio del direttore, era stato incappucciato con una federa, tenuto faccia a terra sul pavimento, denudato e picchiato dagli agenti che lo avevano calpestato con gli scarponi. Poi, con mani e piedi bloccati, l’uomo era stato condotto in una cella di isolamento, dove, dopo un’ora di urla era stato soccorso da un medico e da un altro detenuto. Il tutto era stato immortalato dalle telecamere di sorveglianza.