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Nidi, le idee di Coalizione civica per i bambini esclusi

3 novembre 2023 | 16:11
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Nidi, le idee di Coalizione civica per i bambini esclusi

De Lucia e Aguzzoli: “Convocare l’assemblea dei sindaci, per capire se nei Comuni limitrofi ci sono posti liberi e sondare le disponibilità delle scuole private e paritarie”

REGGIO EMILIA – Convocare l’assemblea dei sindaci, per capire se nei Comuni limitrofi ci sono posti liberi e sondare le disponibilità delle scuole private e paritarie. Sono le strade che, per i consiglieri di Coalizione civica Fabrizio Aguzzoli e Dario De Lucia, il Comune di Reggio Emilia dovrebbe esplorare per risolvere le criticità emerse negli asili nido, dove quest’anno saranno sospese le iscrizioni dei “piccolissimi” nati tra l’1 giugno e il 30 settembre del 2023.

Una decisione giustificata dall’amministrazione comunale e dalla sua Istituzione che gestisce i servizi educativi, dalle lunghe liste d’attesa per i nati dal 2021 al 31 maggio 2023 e l’avvio di cantieri con fondi del Pnrr che comporteranno una riorganizzazione degli spazi e una riduzione delle capienze. Motivazioni “inaccettabili” per i civici, che sottolineano come “i bimbi vengono discriminati in base alla data di nascita e in questo modo si toglierà a molti cittadini di domani la preziosa esperienza dell’asilo”.

Inoltre, “le famiglie coinvolte non sanno come affrontare il problema e certo non si favorisce la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. Anzi, si costringeranno molti genitori a fare ulteriori sacrifici, economici e di tempo”. De Lucia e Aguzzoli ricordano poi che “tutto questo accade pochi mesi dopo lo stato di agitazione che ha mobilitato i dipendenti del Comune proprio per la volontà di privatizzare due scuole d’infanzia. Una lezione che non è servita, a quanto pare”.

La co-portavoce di Coalizione Civica Rajasulakshana “Shana” Jesuthasan commenta: “Io, in quanto madre e donna in carriera, non nascondo le numerose difficoltà incontrate nella conciliazione tra vita familiare e lavoro per cui posso immaginare lo stato d’animo di tutte le neo mamme che per un’incapacità organizzativa dell’amministrazione si sono trovate costrette a rinunciare al rientro sul posto di lavoro”.