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Mafie, sequestro di beni a condannato in Grimilde

15 novembre 2023 | 14:05
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Mafie, sequestro di beni a condannato in Grimilde

Tra i beni bloccati, per un valore complessivo di circa un milione di euro, le quote in due società con sede in provincia di Reggio Emilia

REGGIO EMILIA – In Emilia-Romagna continuano i sequestri di beni agli esponenti della cosca di ‘ndrangheta legata alla famiglia Grande Aracri di Cutro, dopo le sentenze dei processi “Aemilia” e “Grimilde”. Oggi, su proposta congiunta della Direzione antimafia di Bologna e della Questura di Parma, sono stati messi i sigilli a diversi beni mobili e immobili, per un valore di circa un milione, appartententi a Giuseppe Lazzarini.

Si tratta dell’imprenditore di origine crotonesi e residenza ufficiale a Cutro (da tempo però con casa a Sorbolo, nel parmense), condannato in “Grimilde” in primo e secondo grado di giudizio a 11 e nove anni. L’uomo, 41 anni, aveva collezionato una pena definitiva anche nel processo “Aemilia” per una tentata estorsione nei confronti del titolare di uno stabilimento balneare di Ravenna e una condanna davanti al gup di Parma per false fatturazioni.

All’interno del sodalizio criminale, infatti, Lazzarini era “specializzato” nella creazione di società cosiddette “cartiere”, deputate all’emissione di fatture per operazioni inesistenti a beneficio di altri soggetti economici che le utilizzano. Il sequestro odierno ha riguardato in dettaglio i complessi aziendali e le quote di 11 società, di cui due ubicate nella provincia di Crotone, due nella provincia di Reggio Emilia, una ad Acerra (Napoli), una a Milano e cinque a Parma.

Inoltre due appartamenti a Cutro, otto terreni estesi per diverse decine di ettari nell’agro del cutrese, diversi rapporti finanziari e assicurativi (in corso di quantificazione) e due automobili. A gestire tutto sarà un amministratore giudiziario, nominato dal Tribunale di Bologna.