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Caso Bibbiano, Amico: “Tarquini dica da che parte sta”

13 novembre 2023 | 17:27
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Caso Bibbiano, Amico: “Tarquini dica da che parte sta”

Il presidente della commissione parità e diritti: “Una posizione pilatesca, che lo fa apparire ostaggio di Fratelli d’Italia e Lega, le forze politiche che sarebbero al lavoro per candidarlo alle prossime amministrative come civico”

REGGIO EMILIAA processo ancora in corso, l’unica certezza sul “caso affidi” è che, come prima conseguenza, ha portato a un calo delle segnalazioni e quindi a maggiori rischi per le bambine e i bambini vittime di abuso. Insinuare, come hanno fatto le destre, che i fatti di Bibbiano fossero spia della corruzione di un territorio e di un sistema, è stato un attacco al “modello Emilia”: una mistificazione che ha tentato di rovesciare il senso dell’agire civico e solidale della nostra terra. Per questo sull’argomento qualsiasi ambiguità è inaccettabile.

Colpisce il rifiuto da parte di Giovanni Tarquini di firmare l’appello “Abusi Zero”, sottoscritto da assistenti sociali, famiglie, educatori, medici, pediatri, volontari, insegnanti, consulenti, psicologi, psicoterapeuti, comunità di accoglienza e cittadini. L’avvocato del sindaco di Bibbiano si dice d’accordo con i contenuti, ma non intenzionato a firmare perché sul tema «c’è troppa voglia di dare significati diversi e divisivi». Una posizione pilatesca, che lo fa apparire ostaggio di Fratelli d’Italia e Lega, le forze politiche che sarebbero al lavoro per candidarlo alle prossime amministrative come civico, una parola magica spesso utilizzata per elevare le persone oltre i partiti e le loro scelte, da cui è sempre possibile prendere le distanze all’occorrenza. La contraddizione è così evidente da temere uno sdoppiamento di personalità tra il difensore di Andrea Carletti e il candidato in pectore del partito di Meloni e Salvini, quelli per cui «a Bibbiano gli orchi lucravano sui bambini». 

Già con Rossella Ognibene nel 2019 abbiamo assistito al cortocircuito tra un’opposizione che usa politicamente l’inchiesta sugli affidi per demolire i servizi sociali e la candidata civica che si dimette dal ruolo di consigliera comunale per difendere una degli imputati del processo. Tarquini faccia pace con se stesso e dica chiaramente alla città cosa pensa, come professionista ma soprattutto come personaggio pubblico che ora sembra avvicinarsi alla politica: continuare a difendere il sindaco di Bibbiano è compatibile con le lusinghe di Meloni e Salvini? Il civismo non è equidistanza. Questo non è il momento di rispettare “tutte le opinioni”, è il momento di dire chiaramente da che parte si sta. 

Per quel che mi riguarda non ci sono dubbi: al primo posto c’è la tutela della dignità e dei diritti delle bambini e dei bambini, che non sono una proprietà privata dei genitori ma esseri umani da rispettare, per questo sottoscrivo convintamente l’appello. Non si può consentire che, in nome del rispetto della “famiglia naturale”, siano vittime di violenze o si trovino in condizioni di estrema marginalità. In questi anni, dal confronto con famiglie e operatori, ho raccolto personalmente molte testimonianze dolorose legate a questo tema. L’abbiamo affrontato più volte in Commissione Parità e Diritti e, qualche mese fa, insieme all’assessore regionale, abbiamo incontrato le operatrici e gli operatori dei servizi sociali della Val d’Enza, ancora oggi sotto assedio e sconvolti dal terremoto che li ha travolti.

Gli effetti della campagna d’odio del duo Meloni-Salvini sono sotto gli occhi di tutti e lo confermano i dati: il numero di minori assegnati e accolti da famiglie affidatarie a Reggio Emilia è drasticamente calato da 260 nel 2018 a 183 nel 2022. Altrettanto accade per il numero dei bambini allontanati da famiglie ritenute inadeguate: erano 417 nel 2019, 326 nel 2020 e 310, quasi cento in meno, nel 2021. Una diminuzione di questa entità non è spiegabile come semplice anomalia, considerato che i dati della Direzione Centrale della Polizia criminale sui minorenni vittime di reati attestano come dal 2021 al 2022 siano aumentati i maltrattamenti sui bambini (+8%), i reati di abuso dei mezzi di correzione degli adulti sui bambini (+17%), i casi di abbandono di minori e i reati a sfondo sessuale. Dopo il “caso Bibbiano” è cresciuta la paura di far partire certe segnalazioni perché si è deteriorato il rapporto di fiducia con i tribunali e i servizi sociali di sostegno. Molti operatori, famiglie, educatori, pediatri sono tuttora oggetto di aggressioni e violenze verbali, anche sui social. 

I dati che emergono dal report curato dall’Autorità Garante per l’infanzia e l’adolescenza testimoniano con chiarezza che nel 91% dei casi chi maltratta i minori è un familiare e, nonostante questo, Lega e Fratelli d’Italia propongono disegni di legge dal titolo “allontanamenti zero”, anche in Regione Emilia-Romagna. Il mio voto sarà contrario quando il testo approderà in commissione Parità.

Federico Amico, presidente Commissione Parità e Diritti Regione Emilia-Romagna