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Carcere, a Reggio Emilia spazi colloqui ripensati per i bambini

23 novembre 2023 | 16:51
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Carcere, a Reggio Emilia spazi colloqui ripensati per i bambini

Per favorire la qualità delle relazioni tra il genitore detenuto e i figli durante gli incontri

REGGIO EMILIA – Favorire la qualità delle relazioni tra il genitore detenuto e i figli durante i colloqui. E’ l’obiettivo del progetto completato nel carcere di Reggio Emilia, che ha visto la riqualificazione dei locali della cosiddettà “ludoteca”, aperti dal 2005 e bisognosi di un risanamento. Ora le due stanze sono state ripensate come diversi “microspazi”, pensati a misura di “famiglia”.

Il progetto è promosso dall’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia (dipartimento di Educazione e Scienza Umane) e da Fondazione Reggio Children-Centro Loris Malaguzzi, nell’ambito del dottorato di ricerca in “Reggio Childhood Studies” che ha compiuto da poco i primi 5 anni di attività, con la collaborazione dell’Istituzione Nidi e Scuole Infanzia del Comune. Inoltre è stato approvato dal ministero della Giustizia.

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“La ludoteca – dice direttore degli Istituti penali Lucia Monastero – diventa ora uno spazio protetto congeniale ai bambini che si recano in visita al genitore detenuto e scevro il più possibile da tensioni e disagi”. Il sindaco Luca Vecchi sottolinea come “a Reggio Emilia, la cura degli spazi rappresenta parte della cultura storica dei diritti”. Il progetto ha quindi “il significato di portare dentro un carcere il senso profondo della città”.

Carla Rinaldi, presidente della Fondazione Reggio Children evidenzia: “La nostra sfida è riuscire a trasmutare l’esperienza dei nidi e scuole d’infanzia dall’ambito strettamente educativo in tutti i luoghi per l’infanzia”. Susanna Pietralunga docente Unimore di criminologia spiega infine: “I detenuti che mantengono un legame con la propria famiglia sono meno soggetti alla recidiva dopo la conclusione della pena”.
Quindi “è fondamentale riuscire a creare contesti nei quali promuovere nel detenuto il mantenimento di un ruolo genitoriale positivo”.