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Texas, sono 76 i condannati uccisi negli ultimi nove anni

31 ottobre 2023 | 16:57
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Texas, sono 76 i condannati uccisi negli ultimi nove anni

Da quando Vecchi è sindaco ci sono state circa 8 esecuzioni all’anno. Attualmente sono quasi 200 i prigionieri in attesa di esecuzione: c’è una 65enne che si trova lì da 46 anni

REGGIO EMILIA – Il sindaco Luca Vecchi, prima di partire per un viaggio in California e in Texas, dove si fermerà anche a Fort Worth, città con cui siamo gemellati, ha chiesto di fermare l’esecuzione dell’ennesimo condannato a morte nel carcere di Hunstville, in Texas. Ma il caso del 53enne Brent Brewer (foto), rinchiuso nel braccio della morte per aver rapinato e ucciso a coltellate trent’anni fa un automobilista che gli aveva dato un passaggio, è solo l’ultimo di una lunga schiera.

Quest’anno saranno sei i condannati a morte per esecuzione letale ad Hunstville. Dopo Brewer sarà giustiziato anche il 54enne David Renteria il 16 novembre. Il nostro primo cittadino ha fatto un appello sacrosanto oggi, ma negli ultimi nove anni, da quando è sindaco, sono stati 76 i prigionieri condannati a morte. Una media di oltre otto l’anno. Attualmente sono quasi 200 i prigionieri in attesa di esecuzione nel braccio della morte di Huntsville. La detenuta che è lì da più tempo è una 65enne che è entrata lì all’età di 19 anni nel 1977 e si trova nel carcere da 46 anni.

L’esecuzione nel carcere di Hunstvlle avviene per iniezione letale. Il detenuto viene fatto stendere su un lettino e viene legato. La prima sostanza iniettata è una dose molto elevata di pentothal o pentobarbital (barbiturici molto potenti) che hanno lo scopo di sedare il condannato.

Fort Worth

La seconda sostanza iniettata è del Pavulon (nome commerciale del pancuronio) che ha lo scopo di rilassare i muscoli e di paralizzare il diaframma, impedendo quindi ogni movimento dei polmoni. La terza sostanza iniettata è del cloruro di potassio, che provoca l’arresto cardiaco.

Al termine della procedura il cuore può continuare a battere per un periodo che può variare dai 5 ai 15 minuti dato che il condannato è dapprima indotto in uno stato di incoscienza e poi viene ucciso lentamente prima per paralisi respiratoria e successivamente per paralisi cardiaca.