Rec: “Se il Pd vuole le primarie, che siano di coalizione”

REGGIO EMILIA – Meno di due settimane fa abbiamo comunicato la scelta dell’assemblea di Reggio Emilia in Comune di accogliere la proposta di iniziare un percorso, insieme a Sinistra Italiana, nella costruzione di un campo largo del centrosinistra in previsione delle elezioni amministrative 2024 (nella foto Giuliano Gualandri nuovo presidente di Rec).

Una valutazione maturata nel tempo e dettata da diversi fattori, non ultima l’ammissione dello stesso partito democratico di non essere più autosufficiente per la determinazione del governo di questa città.

Appoggiando questa apertura vediamo in essa la possibilità di costruire un cantiere per un programma ambizioso nel quale portare i nostri contenuti e, assieme ad esso, anche la possibilità di poter prendere parola sulla scelta di una candidatura a sindaco che dovrà necessariamente rappresentare una sintesi delle ambizioni programmatiche e delle componenti che in questo campo largo vogliono stare.

In questa visione abbiamo maturato la convinzione che la scelta di un nome dovesse passare da un confronto e non da uno scontro all’ultimo voto. Così non crediamo che la scelta delle primarie possa rappresentare un’ipotesi realistica o, come alcuni pensano, più “democratica”, perché consapevoli che, direttamente o meno, sarebbe divisiva all’interno di una coalizione, all’interno dello stesso PD che sappiamo esprimerne la parte maggioritaria e probabilmente anche escludente per chi non si vuole prestare a questa competizione.

Per noi l’opzione migliore è e rimane una candidatura unitaria, scegliendo un profilo alto e riconosciuto in città.

Detto ciò sentiamo comunque sempre più parlare, almeno sulla stampa, di questa ipotesi e abbiamo solo una cosa da mettere in chiaro: se davvero il PD vuole le primarie che non siano di partito ma di tutta la coalizione e anche noi non ci sottrarremo nel proporre un nome che possa rappresentarci, per portare nel dibattito i temi ambientali e sociali.