Seta, i sindacati: “Meccanici e impiegati diventano autisti”

21 settembre 2023 | 14:36
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Seta, i sindacati: “Meccanici e impiegati diventano autisti”

Dopo anni che non guidano e su tratte che non conoscono. Cgil, Cisl e Cisal: “Stiamo valutando una causa per comportamento antisindacale”

REGGIO EMILIA – Meccanici, impiegati e “chiunque abbia una patente valida” costretti a tornare su strada, al volante di autobus che non guidano da anni e su tratte che non conoscono. E’ la denuncia dei sindacati del trasporto pubblico di Reggio Emilia Filt-Cgil, Fit-Cisl e Faisa-Cisal che, dopo una serie recenti di scioperi, torna sul piede di guerra contro Seta.

Il dito è in particolare puntato su tre “ordini di servizio” varati dall’amministratore delegato appena entrato in carica Riccardo Roat, per sopperire alla carenza di autisti stimata dalle organizzazioni in circa 70 unità. In dettaglio il provvedimento che “trasforma” in conducenti i dipendenti di altri settori è legato ad una nota del contratto nazionale che consente un cambio di mansioni dei lavoratori per una situazione di emergenza (come calamità naturali).

“Poichè non è certo questo il caso – spiegano il segretario provinciale della Filt Cgil Giuseppe Ranuccio e Vincenzo Miglino della Faisa Cisal – stiamo valutando un’azione legale per comportamento antisindacale contro l’azienda e non escludiamo la possibilità di eventuali altri scioperi”. Infatti, continuano i sindacalisti, “riteniamo questa disposizione presa in maniera unilaterale da Seta molto preoccupante per la sicurezza di chi usa gli autobus e degli altri utenti della strada”.

Gli altri due ordini di servizio emanati riguardano invece due “super rotazioni” con 12 autisti (su 120 totali) disponibili ad aumentare i turni fino a dicembre in cambio di un aumento di 300 euro e di più riposi. Per Ranuccio e Miglino però “non c’è nessun vantaggio perché i benefici offerti sono dovuti per il prelavorato e inoltre i 12 ‘superman’ dovrebbero impegnarsi a coprire gli stessi turni ogni giorno senza in pratica ammalarsi mai”.

Sulla turnistica i sindacati segnalano un altro problema perché “i dipendenti spesso conoscono il turno del giorno successivo solo alle dieci di sera con ripercussioni devastanti sulla vita privata”. E, a questo proposito, “ci rivolgeremo all’Ispettorato del lavoro per avere i dati sugli straordinari che, più volte richiesti, l’azienda si rifiuta di consegnare”, dice Miglino.

Altra criticità riguarda il rinnovo di tre contratti integrativi che per le sigle sindacali costerebbe mezzo milione circa, recuperabile a loro giudizio attraverso l’evasione, stimata dall’azienda in 1,7 milioni. Infine dal 25 settembre “diffonderemo un sondaggio tra tutti i dipendenti del baciono reggiano per capire davvero quali sono le loro sofferenze e come porvi di rimendio”.

Nel frattempo, conclude Ranuccio, “registriamo un completo distacco delle relazioni industriali con Seta, che anche con questi ordini di servizio ha spiazzato il sindacato senza consultarlo. Notiamo inoltre che gli investimenti riguardano sempre più spesso i mezzi e la tecnologia, senza considerare il capitale umano, i dipendenti, che scappano sempre di più in cerca di occasioni migliori”.