Scuole infanzia e nidi, mancano 33 persone

19 settembre 2023 | 17:00
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Scuole infanzia e nidi, mancano 33 persone

Il Comune e i parlamentari stanno studiano deroghe al tetto delle assunzioni

REGGIO EMILIA – Nonostante le 32 assunzioni dell’ultimo triennio, nell’Istituzione scuole e nidi dell’infanzia del Comune di Reggio Emilia restano ancora vacanti, in base all’organico stabilito, 33 posti. E’ uno dei dati emersi oggi da un incontro tra i vertici delle istituzioni educative locali, l’amministrazione comunale e i parlamentari reggiani Graziano Delrio, Ilenia Malavasi e Andrea Rossi. Il vertice si ricollega al tema posto la scorsa primavera dai sindacati che hanno minacciato uno sciopero contro l’esternalizzazione di 36 collaboratori scolastici, dovuta al superamento del tetto di spesa per le assunzioni da parte del Comune.

Con i parlamentari si è infatti discusso di una deroga a tale tetto (come durante la pandemia) e dell’estensione dei titoli di studio abilitativi per accedere negli organismi educativi degli enti locali, come l’Istituzione reggiana. Delrio, Rossi e Malavasi si sono impegnati a porre questi temi con emendamenti, pur sottolineando che il tema non riguarda la mancanza di risorse economiche, dato che state rese disponibili dai Governi precedenti all’attuale. “Pur essendo consapevoli della dipendenza da norme nazionali limitanti, abbiamo deciso di promuovere questo incontro come atto politico, che parta da Reggio Emilia, riconosciuta in Italia e nel mondo quale città dell’educazione e dell’infanzia”, spiega il sindaco Luca Vecchi.

“Da decenni – ricorda il primo cittadino – la nostra città ha fatto scelte chiare, destinando il 17% della parte corrente del bilancio comunale alla fascia 0-6, dato che il contributo delle rette copre dal 15 al 20% dei fabbisogni. Il risultato è una scolarizzazione del 60% nei nidi, contro il 25% nazionale, e del 96% nelle scuole d’infanzia”. Inoltre “tutto ciò si è realizzato e si realizza- continua Vecchi- senza alcuna destrutturazione o esternalizzazione di servizi e personale, che per altro non è affatto garanzia di efficacia ed efficienza, e nonostante il rilievo dell’impegno economico”.

Infatti “consideriamo che su 1.400 dipendenti comunali, circa 600 operano nell’Istituzione scuole e nidi dell’infanzia di Reggio Emilia, cioè nidi e scuole a gestione diretta del Comune”. Il direttore dell’Istituzione, Nando Rinaldi sottolinea che la spesa del Comune per il personale a tempo determinato dell’ente che dirige è di circa 4,7 milioni l’anno su una spesa ammessa per l’intero Comune di circa 6,7 milioni di euro.

Riguardo ai titoli di studio per accedere ai concorsi e ampliare il personale nell’incontro è stato tra l’altro proposto di perfezionare una norma che consenta di introdurre il biennio di laurea magistrale a proseguimento della laurea triennale in scienze dell’educazione, che consenta l’abilitazione all’insegnamento nelle Scuole d’infanzia, oltre al già presente percorso a ciclo unico di durata quinquennale in scienze della formazione primaria.

Per il senatore Graziano Delrio “Va compiuto perciò ogni sforzo possibile per creare lavoro stabilmente nelle realtà scolastiche. Non sarà semplice, vediamo già la situazione gravissima del personale nella Sanità pubblica. Le risorse però per il sistema scolastico non mancano al governo, vanno impiegate e in questo l’esecutivo sarà sollecitato in tutti i modi possibili”.

I “modelli culturali che oggi sono in Parlamento sono del tutto diversi. Ciò non toglie che si possa portare in discussione anche una mozione sui temi posti in questo incontro con voi, per entrare nel merito e cercare di incidere, condividendo il più possibile il documento, sull’indirizzo politico del Governo”, dice il deputato Andrea Rossi. Infine per Ilenia Malavasi “una deroga al tetto di spesa per il personale e una riforma dei titoli di studio abilitativi sono richieste più che legittime, che sosterremo, già a partire dalla prossima Legge di bilancio, auspicando di trovare la giusta attenzione del Governo”.