Editoria, la Dire vuole licenziare: giornalisti in sciopero

26 settembre 2023 | 19:02
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Editoria, la Dire vuole licenziare: giornalisti in sciopero

L’azienda ha presentato un piano di 28 esuberi, di cui 15 giornalisti e 13 grafici. L’assemblea dei redattori: “Inaccettabili e illegittimi”

REGGIO EMILIA – L’assemblea dei redattori dell’Agenzia Dire si è oggi riunita dopo l’avvio, nella giornata di ieri, di una procedura di licenziamento collettivo da parte dell’azienda che, a pochi giorni dalla partenza del nuovo decreto di Palazzo Chigi sulle agenzie di stampa, prevede un piano di 28 esuberi, di cui 15 giornalisti e 13 grafici.

Scrive l’assemblea: “La procedura arriva dopo quasi due anni di contratto di solidarietà in cui i giornalisti hanno sacrificato una cospicua parte del loro stipendio per la salvaguardia dei livelli occupazionali. Sacrifici resi ancora più importanti da pagamenti a singhiozzo degli stipendi, liquidati nell’ultimo anno quasi sempre in due soluzioni”.

L’assemblea dei redattori dell’Agenzia Dire, riunitasi oggi, ritiene “inaccettabili e illegittimi questi licenziamenti, oltre che lacunosa e scarsamente motivata la stessa procedura avviata dall’azienda”.

E aggiunge: “L’annuncio dei licenziamenti, arrivato una settimana esatta dopo la fine del contratto di solidarietà, giunge tra l’altro dopo un grave atto ostile da parte dell’azienda che, a fine agosto, ha citato i componenti del comitato di redazione in un procedimento di mediazione con l’accusa di diffamazione per una nota pubblicata a fine luglio sul sito della Slc-Cgil e mai uscita sui notiziari o sul sito dell’Agenzia Dire. Per questi motivi, l’Assemblea dei redattori chiede il ritiro immediato della procedura di licenziamento collettivo e dell’azione legale nei confronti della propria rappresentanza sindacale, proclama lo stato di agitazione sindacale e una giornata di sciopero dei redattori per domani, mercoledì 27 settembre”.

L’assemblea affida inoltre al CdR un pacchetto di sciopero di 5 giorni, da utilizzare nell’ambito della trattativa e qualora l’azienda non dovesse accogliere, nel primo incontro, tali richieste. I redattori dell’Agenzia Dire deliberano inoltre lo sciopero delle firme.