Caso Arpae, i Verdi pressano la giunta Bonaccini

9 settembre 2023 | 15:20
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Caso Arpae, i Verdi pressano la giunta Bonaccini

Sinistra italiana, Forza Italia e Italia Nostra chiedono il ritiro della delibera: “Il suo ruolo è stato depotenziato”

REGGIO EMILIA – Continua il pressing sulla Giunta Bonaccini perchè ritiri la delibera che rivede il ruolo di Arpae in materia di valutazione ambientale sui piani urbanistici. E le richieste di chiarimenti sulla vicenda arrivano anche dall’interno della stessa maggioranza di centrosinistra in Regione Emilia-Romagna. Europa Verde ha infatti presentato un’interrogazione per ottenere un “chiarimento formale” in commissione da parte della Giunta.

“Si tratta di una vicenda estremamente complessa – commenta Silvia Zamboni, consigliera regionale del Verdi – che ha fatto discutere molto sia sulla natura dello strumento di delibera adottato, sia sul depotenziamento del ruolo di Arpae e sulla resa dei suoi servizi a titolo oneroso, a parte la valutazione di sostenibilità ambientale che è tenuta a svolgere”.

Per questo, secondo Zamboni, “è necessario fare chiarezza e sgombrare ogni ombra, anche alla luce dell’alluvione che ha devastato la Romagna e che ha fatto crescere la sensibilità dei cittadini sul rigore che deve accompagnare la stesura dei piani urbanistici e la loro valutazione. Alla Giunta chiediamo quindi di chiarire le motivazioni e le implicazioni della delibera e, alla luce delle criticità denunciate, per quale ragione abbia scelto lo strumento della delibera”.

Infine, afferma la consigliera dei Verdi, “chiediamo se non si ravvisi l’esigenza di rafforzare il personale di Arpae per garantire al territorio regionale un presidio ambientale adeguato alle necessità portate dall’acuirsi dell’emergenza climatica”. La richiesta vera e propria di ritiro della delibera arriva invece dal coordinatore regionale di Sinistra Italiana, Michele Bonforte, che parla di “colpo di mano estivo su Arpae” in pieno agosto, un “attentato all’autonomia del Consiglio regionale e alle politiche di tutela del territorio”.

Secondo Bonforte, la Regione “vuole sminuire il giudizio tecnico di Arpae rispetto alle iniziative della politica sul governo del territorio, rendendo facoltativo un parere che fino ad oggi è obbligatorio. Il tutto per accontentare alcune amministrazioni che richiedono poca intromissione da parte dei tecnici”. In poche parole, attacca Sinistra italiana, “sembra che l’alluvione non ci abbia insegnato niente. Se togliamo i controlli ambientali non abbiamo capito nulla di quello che è successo. C’è bisogno di modificare l’attuale normativa urbanistica regionale, ma in direzione opposta a quella che oggi la giunta regionale ha intrapreso”, afferma Bonforte.

In una lettera al presidente Stefano Bonaccini, anche l’associazione Italia Nostra invoca la retromarcia da parte della Giunta. La delibera su Arpae è “un segnale allarmante del governo della transizione ecologica, il compito da lei delegato all’assessora che ha presentato la delibera e ha presieduto la Giunta in sua assenza” lo scorso 7 agosto, punta il dito Italia Nostra.

“Le chiediamo di considerare le nostre motivate preoccupazioni- dice l’associazione- che confidiamo la convincano a promuovere la revoca della deliberazione agostana per riaffermare la doverosa osservanza della legge che sfida quella di ogni altra regione nel perseguito intento di chiudere per sempre con il consumo di suolo, come lei ha vantato anche in un recente confronto televisivo”.

Infine anche Valentina Castaldini, consigliera regionale di Forza Italia, in una risoluzione chiede di ritirare in via cautelativa la delibera di giunta su Arpae e sollecita allo stesso tempo un’audizione dei vertici dell’agenzia regionale ambientale, con le associazioni, i sindaci e i presidenti di Provincia in merito alla modifica procedurale e a quanto impatti sull’approvazione dei Piani urbanistici comunali.