Brescello, calabrese “occupa” terreno demaniale

13 settembre 2023 | 13:17
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Brescello, calabrese “occupa” terreno demaniale

L’uomo, un 67enne di Cutro, coinvolto in una operazione antimafia del 2015, dovrà rispondere dell’accusa di “invasione di terreni”

BRESCELLO (Reggio Emilia) – Un cittadino calabrese di 67 anni residente a Cutro, in provincia di Crotone, dovrà presentarsi in tribunale per rispondere dell’accusa di “invasione di terreni” a Brescello, Comune sciolto per infiltrazioni mafiose nel 2016 e i cui ex sindaci risultano indagati.

Nei confronti dell’uomo, già noto perché coinvolto nel 2015 nell’operazione antimafia “Pesci” (gemella di “Aemilia”, condotta dalla Dda di Brescia) la Procura reggiana ha infatti chiesto di emettere un decreto di citazione a giudizio. Nello specifico il 67enne è accusato di aver occupato abusivamente circa 1.000 metri quadri di suolo demaniale in via Breda Vignazzi, delimitandolo “con una recinzione composta da un cancello scorrevole su rotaie ancorato al suolo con cemento posto sul lato est ed una rete elettrosaldata con paletti metallici”.

Il tutto a ridosso di un’altra area già posta sotto sequestro perché anche questa usata indebitamente come deposito di mezzi e attrezzature delle proprie aziende dal boss Francesco Grande Aracri e dai suoi figli. Le indagini sono partite a maggio del 2021 quando i carabinieri di Brescello, nell’ambito di controlli mirati, hanno notato che alle spalle dell’area sequestrata c’era una vasta zona recintata e accessibile tramite un cancello carrabile che si estendeva fin sotto al cavalcavia della provinciale 62. Non solo: su tale area insistevano un grosso capannone, un ampio piazzale cementato ed una zona sterrata dove erano custoditi numerosi mezzi d’opera, auto e rimorchi in evidente stato di abbandono.

Successivi accertamenti urbanistici hanno evidenziato che una parte dell’area recintata (in particolare quella sottostante il cavalcavia) fosse di proprietà demaniale e quindi abusivamente inglobata nel terreno di proprietà dell’odierno indagato, che era stato quindi denunciato.