Educatore reggiano di Cl arrestato per violenza sessuale

19 agosto 2023 | 15:07
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Educatore reggiano di Cl arrestato per violenza sessuale

Il 52enne Andrea Davoli avrebbe abusato di una 14enne mentre era in ritiro spirituale, a Rimini, in preparazione della Pasqua

REGGIO EMILIA – Il responsabile provinciale di Gioventù Studentesca “Don Giussani” di Reggio Emilia, che fa riferimento a Comunione e Liberazione, è stato arrestato con l’accusa di violenza sessuale su una 14enne. Secondo gli inquirenti, l’educatore 52enne, Andrea Davoli, professore di religione in un liceo a Reggio Emilia, mentre era in ritiro spirituale a Viserbella di Rimini, in preparazione della Pasqua, fra il 6 e l’8 aprile, avrebbe abusato di una ragazzina di 14 anni a lui affidata dai genitori. Questo avviene alla vigilia dell’inizio del meeting di Comunione e liberazione a Rimini che si aprirà il 20 agosto.

L’uomo è anche membro dei Memores Domini, un’associazione laicale cattolica i cui membri vivono i precetti di povertà, castità e obbedienza sotto l’egida del movimento. Aveva deciso di vivere in una delle case comunitarie di Cl, in città, insieme ad altri laici. E’ stato arrestato questa mattina a Caorle (Venezia), dove abitano i genitori, dai carabinieri di Rimini.

E’ stata la madre a scoprire i messaggi sul cellulare della figlia che, ascoltata, ha confermato tutto. Alla madre e al padre la quattordicenne ha raccontato che i due avevano consumato un rapporto sessuale non protetto in un momento di debolezza. Altri fatti si sarebbero verificati a Reggio Emilia al termine di altri incontri spirituali.

La giovanissima ha detto di essersi incontrata più volte con il suo educatore e che i due avrebbero avuto rapporti sessuali all’interno di parcheggi pubblici, in auto. La ragazzina sarebbe l’unica ad aver ricevuto attenzioni particolari dall’educatore. Non vi sarebbero stati, infatti, secondo gli investigatori, fatti analoghi nel gruppo di ragazzi che hanno frequentato gli incontri di preghiera e i ritiri spirituali con  lui.

Secondo quanto emerge dalle indagini, inoltre, si sarebbe trattato di una relazione di qualche mese ed esclusiva tra l’uomo e l’adolescente. Il gip del Tribunale di Rimini, Vinicio Cantarini, ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere in seguito alle indagini dei carabinieri di Rimini, che sono stati coordinati dal sostituto procuratore Davide Ercolani. L’educatore è difeso dall’avvocato reggiano Liborio Cataliotti.

In giornata è arrivata la presa di posizione di Comunione e Liberazione che “esprime dispiacere e costernazione per quanto emerge dall’indagine in corso da parte della magistratura a carico di una persona coinvolta nell’attività educativa del movimento”.

“In ottemperanza alla normativa per la tutela dei minori adottata dalla Fraternità di Comunione e Liberazione, la persona indagata è stata sospesa da ogni incarico educativo all’interno di CL già alcune settimane fa – si precisa -, non appena è stata segnalata l’eventualità di possibili abusi e contestualmente all’aver ricevuto l’informazione che tale segnalazione era già stata rivolta anche alla autorità giudiziaria competente”.

E ancora: “Siamo in contatto con la famiglia della minore coinvolta per fornire ogni possibile supporto e aiuto – si fa sapere dai vertici -, accompagnandoli anche nella preghiera in questa dolorosa vicenda. Per il rispetto dovuto a tutte le persone coinvolte auspichiamo che venga ora mantenuto il dovuto riserbo sul caso, in attesa e confidando che il lavoro delle autorità competenti faccia al più presto chiarezza”.

Sulla vicenda interviene anche la diocesi di Reggio che scrive: “Precisiamo che, nelle scorse settimane, a fronte della sospensione di ogni incarico educativo all’interno di Comunione e Liberazione, all’indagato è stata revocata l’idoneità all’insegnamento della religione cattolica. Nel rinnovare la nostra attenzione e il nostro ascolto alla famiglia e nel ribadire la fiducia nell’operato della magistratura, la diocesi manterrà ogni più opportuna vigilanza: infatti “come Chiesa ci sentiamo tutti chiamati in prima persona a una profonda reazione morale, a promuovere e testimoniare la vicinanza a coloro che sono stati feriti da un abuso””.