Boccacci (Dora): “A Reggio Emilia c’è povertà alimentare”

15 agosto 2023 | 09:48
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Boccacci (Dora): “A Reggio Emilia c’è povertà alimentare”

Il coordinatore della struttura: “Attualmente seguiamo 85 famiglie, sono circa 400 le persone della città che aiutiamo giornalmente”

REGGIO EMILIA – Nove milioni di persone in Italia si trovano in stato di povertà, di cui ben sei milioni in stato di povertà assoluta: questo significa che il 10% della popolazione in Italia è così povera da non potersi permettersi pasti regolari ed equilibrati.Ben 14 famiglie su 100 in Italia non possono permettersi regolarmentel’acquisto di carne o altri alimenti proteici. Questo e tanto altro ci dice la ricerca del Banco Alimentare.

Da diversi anni, per dare una risposta a questi problemi, c’è una realtà che aiuta le persone di Reggio Emilia in difficoltà nel permettersi di fare la spesa. L’Emporio Solidale Dora ha seguito tantissime persone togliendole dalla povertà. Abbiamo intervistato Luca Boccacci, 45 anni, coordinatore dell’Emporio, per parlare della situazione delle famiglie reggiane e di come sta evolvendo la realtà dell’Emporio di Viale Trento Trieste.

Che cos’è e cosa fa un Emporio Solidale come Dora?
E’ un minimarket che aiuta le famiglie della città di Reggio Emilia in povertà, permettendo loro di fare la spesa in modo gratuito per la durata di un anno.

Quante famiglie seguite?
Attualmente seguiamo 85 famiglie, sono circa 400 le persone della città che aiutiamo giornalmente. Le famiglie possono accedere all’Emporio tramite i servizi sociali oppure con un accesso diretto, venendo direttamente qui da noi a fare un colloquio con me. Nell’ultimo anno siamo passati da 10 ingressi con accesso diretto a 26. Questo perché stiamo vedendo che la situazione delle famiglie reggiane sta cambiando, c’è sempre più richiesta d’aiuto.

In che senso sta cambiando? Reggio Emilia è più povera?
Sì, certo che lo è. Abbiamo molte famiglie che fanno richiesta, c’è povertà alimentare e bisogna sempre più parlare di questo tema. Le famiglie che vengono da noi con i soldi risparmiati della spesa hanno la possibilità, ad esempio, di risparmiare per pagare le bollette e chi vuole trovare lavoro può pagarsi un corso professionale. In Emilia-Romagna ci sono 25 empori solidali, siamo la regione in Italia dove ci sono più strutture. Per fortuna, dico io, che questo territorio ha risposto al problema. Ovvio che bisogna fare di più.

Chi sono le persone che vengono da voi?
Variegate, con tante storie diverse. Ve ne racconto alcune. Ad esempio, un colloquio avuto ieri: un signore che fa tre dialisi alla settimana, non è seguito da nessun polo sociale, prende il pacco della Caritas del Fondo Nazionale, ma, facendo la dialisi, non può mangiare molti alimenti (es: legumi, formaggio che fanno male ai reni). Questa persona dovrebbe entrare in Emporio così da essere seguita in maniera dedicata sull’alimentazione, ma non abbiamo posto perché abbiamo una lista di attesa lunga. Vi racconto anche delle belle storie. C’è una dottoressa, di origine straniera, che, venendo da noi in Emporio, ha avuto la possibilità di risparmiare i soldi per fare l’abilitazione da medico di base e ora lavora in un ospedale. Poi un signore che ,con il nostro aiuto, è riuscito a diventare cuoco e ora lavora per una realtà importante del territorio. Ci sono tantissime belle storie di riscatto sociale.

Tu come sei diventato coordinatore dell’Emporio?
Dopo un percorso difficile di salute mi sono trovato senza lavoro e con una pensione da invalido civile da 278 euro, con cui è impossibile vivere. Per un periodo ho ricevuto aiuti alimentari e, quando ho avuto l’occasione, sono diventato volontario con Dora per restituire tutto il bene che ho ricevuto. Invito tutte le persone di buona volontà a diventare volontari. Questo è un progetto che da molte alle persone e da queste riceve anche molto.

Da dove vengono i prodotti dell’Emporio?
Dalla rete degli aiuti dell’empori dell’Emilia-Romagna, dal banco alimentare, dalle raccolte che facciamo nei supermercati, dalle varie aziende che donano e anche dalle singole persone che portano buste di spesa ogni sabato in Emporio. I reggiani sono molto attenti e generosi. Colgo l’occasione per lanciare l’appello che abbiamo carenza di olio di oliva e di pasta. Se i vostri lettori vogliono contribuire possono venire all’Emporio di Viale Trento Trieste 11 direttamente nei tre giorni di apertura (lunedì e mercoledì pomeriggio e il sabato mattina), oppure possono chiamarci tutti i giorni al numero 392 8642482.

D.L.D.