Martiri del 7 Luglio 1960 |
0 - Copertina
/
Altre news
/

Vecchi: “Non c’è democrazia senza pensiero critico”

7 luglio 2023 | 20:00
Share0
Vecchi: “Non c’è democrazia senza pensiero critico”

Il primo cittadino al 63esimo anniversario dei Martiri del 7 Luglio: “Non fu il sindacato a cercare gli scontri: quella chiave di lettura non è mai passata a Reggio Emilia e non passerà mai in questo Paese”

REGGIO EMILIA – “Un saluto speciale e un ringraziamento a Lucia Annunciata, una delle personalità intellettuali più autorevoli del nostro Paese, che abbiamo voluto qui con noi oggi non soltanto per il suo importante contributo, ma anche perché da Reggio Emilia vogliamo ribadire che la democrazia non farà mai passi avanti, se pensa di spegnere o di mettere da parte ogni forma di pensiero critico, e se l’informazione pubblica rimarrà solo e soltanto ciò che è disponibile ad essere pienamente allineato al governo di turno”.

Inizia così l’intervento del sindaco, Luca Vecchi, alla celebrazione del 63° anniversario dei Martiri del 7 Luglio 1960 che si è tenuta questa sera al parco del popolo.

Ha aggiunto il sindaco Vecchi: La democrazia non è un pranzo di gala, non è una passeggiata, è qualcosa che nasce nella fatica, nello sforzo, anche nel sacrificio quotidiano. Poi, il tema del conflitto politico e sociale nelle forme più genuine, che quel 7 Luglio erano le forme di uno sciopero per chiedere più diritti, lavoro, qualità della vita. In quel conflitto, in quella contrapposizione di interessi, c’è la dialettica quotidiana tra istanze di cambiamento e di progresso e istanze di conservazione, tra istanze democratiche e antidemocratiche. E’ la lunga marcia dei diritti, in tutte le democrazie del mondo. I diritti non piovono dal cielo, sono frutto di mobilitazione, di impegno, di conquiste, quando necessario di conflitto politico e sociale. E’ così nella storia dei diritti civili, dei diritti umani, dei diritti di cittadinanza, dei diritti sociali che hanno poi ispirato il welfare e le migliori politiche pubbliche del Novecento”.

martiri luglio 70

Secondo Vecchi questo “accadde anche il 7 Luglio 1960, perché quel giorno lo Stato sparò ai propri figli, lo Stato decise di sparare a se stesso. Lì c’è tutto il senso profondo di quel giorno di rottura, un giorno drammatico. Lì c’è la consapevolezza che dobbiamo avere, come reggiani e italiani, che quel passaggio del 7 Luglio 1960 fu un crocevia della storia repubblicana del Paese. Da lì a qualche giorno cadde il governo Tambroni, si misero le basi di quella che fu una nuova stagione politica, democratica, di riforme, di conquiste, di allargamento degli spazi della vita civile e democratica”.

Il sindaco fa notare che “la storia repubblicana e democratica, ahimè, è dovuta passare per il sacrificio di donne e uomini delle istituzioni, della magistratura, della politica, del sindacato, di preti, di operai o semplicemente di cittadini che si trovavano nel posto sbagliato al momento sbagliato; ma quel sacrificio diventa il crocevia di una svolta, di una rottura, di un nuovo inizio. In questo c’è il senso della fragilità da un lato, e dall’altro della forza e della profondità del valore della democrazia, insita nel valore del suo popolo, delle sue persone, dei cittadini“.

martiri luglio 70

Conclude Vecchi: “Il 7 Luglio 1960 ha nel tempo progressivamente consolidato una verità storica e politica. Ogni tanto qualcuno, in modo un po’ residuale e insignificante, continua a recuperare la narrazione che fu il sindacato, con uno sciopero convocato, a provocare gli scontri. Vorrei dire sommessamente che quella chiave di lettura non è mai passata a Reggio Emilia e non passerà mai in questo Paese. Non c’è verità politica e storica, non c’è ragion di Stato, che possa lenire il dolore di quei famigliari, amici e cittadini che in quei giorni persero un loro caro, pagando un prezzo privato, ma al tempo stesso pubblico, per la democrazia e la Repubblica. Teniamo presente anche in futuro questo percorso fatto insieme. Perché una città è fatta di infrastrutture, progetti, eventi, servizi, ma una città cammina ogni giorno e avanza nel tempo sulle gambe delle sue persone e sulla gerarchia di valori che sta nella testa dei suoi cittadini. Teniamolo presente, perché il 7 Luglio è parte fondamentale del calendario civile e dell’identità di questa comunità e più in generale della comunità democratica del nostro Paese. Viva i Ragazzi con le Magliette a strisce, viva Reggio Emilia”.

martiri luglio 70