Sondaggio Sole 24 Ore, calo di consensi per Vecchi

10 luglio 2023 | 15:57
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Sondaggio Sole 24 Ore, calo di consensi per Vecchi

Il primo cittadino, al 53,6%, perde ben 9,8 punti percentuali rispetto all’anno scorso quando era al 63,3%, il calo più marcato rispetto a tutti i sindaci della Regione

REGGIO EMILIA – Secondo il sondaggio Governance Poll 2023 realizzato da “Il Sole 24 Ore”, che rileva il gradimento degli amministratori locali, sindaci e governatori, il sindaco Luca Vecchi, al 53,6%, perde ben 9,8 punti percentuali rispetto all’anno scorso quando era al 63,3%, il calo più marcato rispetto a tutti i sindaci della Regione.

Il sindaco di Milano Giuseppe Sala è il più amato di Italia, con il 65% dei consensi, seguito da Marco Fioravanti (Ascoli Piceno 64,5%) e Antonio De Caro (Bari 64%).

Tra i presidenti di Regione, invece, balza in prima posizione Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia Romagna, che con il 69% soffia a Luca Zaia, governatore del Veneto, (68,5%) un primato detenuto per dodici anni. Al terzo posto si attesta Massimiliano Fedriga (Friuli Venezia Giulia 64%), già secondo un anno fa.

Commenta Alessandro Aragona, coordinatore provinciale di Fdi: “La 47esima posizione del sindaco Vecchi, nella classifica degli indici di gradimento dei sindaci italiani, peraltro con un calo vistoso nell’apprezzamento rispetto alla precedente rilevazione, certifica, se ancora ce ne fosse bisogno, il fallimento della giunta reggiana sotto tutti i punti di vista. Una giunta finalmente in procinto di terminare il proprio mandato, lasciando ai reggiani in eredita’ una citta’ priva di una qualsiasi vocazione culturale, turistica, internazionale, incapace di avere una visione di medio- lungo periodo per progettare la Reggio Emilia dei prossimi 30 anni. Una visione e un modello di sviluppo che sara’ invece elemento caratterizzante della proposta politica di FDI e del centrodestra alle prossime elezioni amministrative, capace di attrarre e di “liberare” le migliori energie della citta’ per uscire finalmente dalle sabbie mobili dell’immobilismo e dell’incapacità”.