Sciopero metalmeccanici, i sindacati: “Adesioni altissime”

7 luglio 2023 | 16:06
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Sciopero metalmeccanici, i sindacati: “Adesioni altissime”

Fim, Fiom e Uilm: “In mancanza di politiche industriali, rischio recessione in autunno”

REGGIO EMILIA – Decine di migliaia di metalmeccanici hanno scioperato oggi seguendo l’appello di Fim Fiom Uilm che a livello nazionale avevano proclamato uno sciopero generale di 4 ore.

“Lo sciopero di oggi è un messaggio importante per il sistema delle imprese ma soprattutto per il Governo”, dichiarano in una nota congiunta i segretari provinciali di Fim Fiom Uilm, Giorgio Uriti, Simone Vecchi e Jacopo Scialla.

Che aggiungono: “Stiamo constatando un calo importante degli ordini nelle imprese reggiane, un calo degli investimenti industriali causato dal continuo innalzamento dei tassi di interesse che, di questo passo, rischia di portare il continente intero in recessione”.

Davanti ai cancelli della Nexion (ex Corghi) di Correggio oggi si sono riuniti centinaia di lavoratori e rappresentanti sindacali di altre imprese del territorio per manifestare la preoccupazione per la mancanza di politiche industriali da parte del Governo a sostegno della lotta dei metalmeccanici di Cgil Cisl Uil.

Continuano i tre segretari: “Le politiche agricole dell’Unione Europea stanno avvantaggiando i produttori di trattori e di macchine agricole del Nord Europa a discapito dei produttori italiani, nella totale indifferenza del Governo Meloni che nulla sta facendo per evitare una pesante crisi nei prossimi mesi”.

Il territorio reggiano conta oltre 2.000 imprese metalmeccaniche, con circa 40 mila addetti, molti dei quali impiegati nella produzione di trattori, macchine agricole, componenti di macchine agricole, settore che sta vedendo l’inizio di una possibile crisi.

Concludono Fim, Fiom e Uilm: “Il Pnrr stanzia centinaia di milioni di euro per l’agricoltura e la meccanizzazione agricola, ma c’è il forte rischio che queste risorse pubbliche non serviranno a sostenere l’industria locale ma andranno a ingrassare i profitti di multinazionali non italiane. C’è la necessità di favorire l’acquisto di mezzi ecosostenibili, meno impattanti sul clima, ma i ritardi dell’attuazione del PNRR stanno facendo crescere il mercato dell’usato di mezzi agricoli, e questo non farà che consolidare le attuali emissioni perché non abbiamo avuto risposte sufficienti dal Governo, in continuità con le grande manifestazioni confederali di Cgil Cisl Uil del mese di maggio, perché i lavoratori sono anche elettori e si aspettano politiche per la buona occupazione, per ridurre la precarietà, per difendere l’industria e i posti di lavoro, per una transizione energetica che li coinvolga nelle decisioni e non, come si teme, li espella dai cicli produttivi”.