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Piano antenne, Rec: “Dodici anni di Far West”

11 luglio 2023 | 09:37
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Piano antenne, Rec: “Dodici anni di Far West”

Reggio Emilia in Comune: “Si poteva fare meglio, si poteva fare prima, si potevano ascoltare i cittadini”

REGGIO EMILIA L’approvazione del nuovo regolamento per le installazioni delle stazioni radiobase e delle antenne è un passo importante che reputiamo utile alla città.

Ricordiamo che REC è stata l’unica forza politica che, durante la campagna elettorale del 2019, ha inserito nei propri punti programmatici la pianificazione delle installazioni. Si tratta di un problema urbanistico architettonico e di percezione di insicurezza mai affrontato con la dovuta sensibilità da parte del Partito Democratico e di chi amministra la città.

Abbiamo accortezza del fatto che la normativa nazionale sia sfavorevole alle amministrazioni comunali ma arrivare solo nel 2023 ad aggiornare il Regolamento è sintomo di grande miopia, soprattutto perché già nel 2011 il Consiglio Comunale approvò una mozione per la revisione del Piano Antenne, vetusto e inutile (più un’interpellanza a gennaio 2012).

Miopia che si è trasformata in cecità se contiamo che in 12 anni di assoluta inerzia sono state costruite decine e decine di nuove antenne e, se contiamo le riconfigurazioni, arriviamo ad oltre 100 interventi su stazioni radio base. Questo assordante silenzio delle istituzioni lo ha però pagato la cittadinanza.

Quando scriviamo “pagato” intendiamo non solo in termini di svalutazione degli immobili e di mancato rispetto dei “ricettori sensibili” ma proprio in termini monetari: gruppi di residenti hanno dovuto sborsare migliaia di euro per produrre relazioni tecniche o fare ricorsi contro gestori e Comune, per il solo fatto che mancava una pianificazione condivisa e la ricerca oggettiva del miglior sito.

Questo è avvenuto da Cella a Baragalla e non si tratta certo del fenomeno che i nostri amministratori definiscono da 15 anni come Nimby. Dal 2012 ad oggi abbiamo contato 16 manifestazioni (piazza e banchetti), oltre 3500 firme tra petizioni e mozioni e la costituzione di almeno 7 comitati di quartiere per approfondire il tema.

Con queste premesse valutiamo positivamente l’ottenimento di un nuovo regolamento anche perché siamo stati lo stimolo politico per risvegliare l’Amministrazione dal torpore che la contraddistingue quando vi è da parlare con cittadini e comitati.

D’altro canto i gestori telefonici hanno praticamente già coperto tutte le aree e l’ultima ondata di nuove installazioni andava governata tra il 2018 e il 2022. Nell’impianto positivo del nuovo Regolamento sottolineiamo però alcune gravi carenze.

Abbiamo chiesto di potenziare la campagna di monitoraggio dei campi elettromagnetici ma non è possibile per “problemi di fondi” eppure pensiamo che per i cittadini sia importante conoscere se vi sono sforamenti fuori legge delle emissioni. Ricordiamo che a fronte di centinaia i impianti Arpae, l’agenzia regionale per l’ambiente, nel 2022 ha attivato solo due campagne di monitoraggio. Nel 2021 solo tre, nel 2020 nessuna. Va assolutamente potenziato il loro lavoro.

Un altro dato è il valore di pertinenza, così come è scritto il Regolamento andrà a favore di quei cittadini che possiedono giardini e parchi perché la distanza viene calcolata dalla proprietà e non dalle pareti. Una scelta che andrà, ancora una volta, a penalizzare i quartieri più popolari e densamente abitati.

Si poteva fare meglio, si poteva fare prima, si potevano ascoltare i cittadini.

Reggio Emilia in Comune