Coalizione civica: “Mediatrici ospedale senza paga da 6 mesi”

12 luglio 2023 | 11:34
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Coalizione civica: “Mediatrici ospedale senza paga da 6 mesi”

De Lucia e Aguzzoli: “Vengano pagati subito i lavoratori e si convochi un tavolo tra i sindaci e l’Ausl”

REGGIO EMILIA – “Dal 1° di luglio la nuova gestione del servizio di mediazione linguistica per l’Ausl è andata a un raggruppamento di imprese del Consorzio Oscar Romero, con a capo Dimora d’Abramo, ma sono rimasti stipendi arretrati per diversi professionisti in forze ai servizi. Alcuni lavoratori hanno pagamenti arretrati di oltre sei mensilità”.

E’ la denuncia che hanno fatto un gruppo di lavoratrici del servizio: “Eravamo dipendenti della Cooperativa Synergasia che versa in una situazione economica difficilissima, l’Ausl è subentrata, ma, al posto di avere più tutele, ci siamo trovate ancora più precarie e alcune di noi hanno pagamenti da ricevere anche da sei mesi. A regime per poter coprire le richieste di mediazione erano circa 1.500 le ore al mese, servivano circa 50 mediatori a volte siamo arrivati anche a 60, abbiamo svolto gli ultimi anni di servizio che eravamo si e no 25 lavoratrici e lavoratori. Avevamo scritto al sindaco Luca Vecchi e per avere un incontro, ma non ci ha mai risposto”.

E aggiungono: “Le mediazioni linguiste non sono un servizio accessorio di cui si può fare a meno, siamo le persone che traducono al paziente le informazioni mediche e lo accompagnano nel percorso sanitario. Senza di noi la comunicazione tra medico e paziente diventa impossibile.”

Sulla situazione sono intervenuti i consiglieri comunali Dario De Lucia e Fabrizio Aguzzoli: “Bisogna che in prima battuta i lavoratori vengano pagati e celermente. Dopodiché vorremmo che questa triste vicenda arrivi alla Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria (CTSS) dove i sindaci reggiani affrontano con l’Ausl le questioni sanitarie locali”.

Scrivono i due consiglieri: “Queste lavoratrici e lavoratori hanno svolto un importantissimo lavoro di informazione e prevenzione durante tutto il periodo Covid, promuovendo la campagna vaccinale e affiancando i sanitari durante i vaccini. Due di loro sono state coinvolti in prima linea durante Reggiane Off, presenti per molti mesi in affiancamento ai sanitari e presenti anche durante l’azione di polizia dello sgombero dell’ultimo giorno. Tutto questo patrimonio di conoscenze e capacità rischia di disperdersi e non possiamo permettercelo. Vorremo sapere a quanto è stato affidato il bando e che condizione salariale e di inquadramento hanno queste figure perché, dal quadro che abbiamo ricostruito, è di anno in anno peggiorato il trattamento per questi lavoratori e lavoratrici. Aggiungiamo che, ad oggi, il nuovo gestore non ha tenuto fede agli obblighi presenti nel bando dove era presente la clausola sociale con l’assorbimento di tutto il personale, alcuni dipendenti e tutti i collaboratori sono stati esclusi e neanche contattati”.

E concludono: “La tenuta, il potenziamento e la riqualificazione del Servizio Sanitario pubblico dipendono soprattutto dalle scelte politiche che vengono fatte a livello nazionale e regionale. Anche qui in Emilia-Romagna si parla da tempo di sistema “misto pubblico privato” che è solo il metodo più dolce per dire di esternalizzare dei servizi al privato. Ricordiamo che l’Italia spende in sanità pubblica meno degli altri Paesi europei, con un sostanziale definanziamento del servizio e un aumento esponenziale del giro d’affari dei privati”.